sabato 25 dicembre 2010
mercoledì 4 agosto 2010
Thierry Dubois: il varo di un nuovo sogno
Lo so, lo so che non sto scrivendo… Mi sono anche chiesta se questo blog lo dovevo continuare o no. Ora tutto ha cambiato ritmo ed è come essere passati da una pista di formula uno a un giro in bici nel parco. La vita cosi accelerata come era è una roba che ti prende come una droga, non vorresti mica smettere. E se è vero che è difficile staccarsi dai ritmi di prima (ecco perché volevo partire subito con il Raid) è anche gratificante mettere di nuovo un ritmo “normale” nelle cose e non vivere sempre come se andasse a fuoco qualcosa.
Su questa onda le valige erano quasi pronte per qualcosa che era proprio in linea con un nuovo ritmo. Si trattava di partire con Thierry Dubois in Groenlandia, a vedere i ghiacci artici e gli orsi polari. La storia di Thierry è una di quelle che hanno la capacita di affascinarmi e che suscitano la mia ammirazione. Thierry ha passato gli ultimi 5 anni della sua vita in un capannone di un coltivatore di ostriche a costruirsi, da solo, una goletta rompighiaccio di 19 metri. La barca è stata messa in acqua da poco, e alcune settimane fa sono stata a bordo per vedere come vanno i lavori. Quando ero li era ancora da alberare (uno dei due alberi era un alare di Bernard Stamm) e i lavori sono ancora parecchi, quindi i ghiacci per quest’anno non si riescono a fare. La barca è bellissima, molto particolare. È costruita su progetto Nigel-Irens, 63 piedi in legno epoxy fibra vetro+kevlar la prua rinforzata in acciaio, i compartimenti stagni (Th dice "je ne conçois pas naviguer sur un bateau qui coule"), è fatta sulle linee delle barche dei pescatori della costa Atlantica del Newfoundland, e a me sembra una nave vichinga.
Sono impressionata dal lavoro che è riuscito a fare Thierry, ha messo in opera qualcosa che è un sogno di una vita e che ha richiesto oltre che perizia ed esperienza una caparbietà e una volontà che sono al di là delle parole. Per me è un esempio, quello che ha fatto mi dice che non bisogna mai smettere di sognare, solo cosi si è veramente vivi.
Di seguito l’ultimo episodio (il varo) di una serie di 13 video:
Se siete curiosi di sapere tutta la storia i video sono tutti qui http://www.sailingnews.tv/. Scrivete “Thierry Dubois” in recherche video par mot clefs e avete tutta la playlist completa.
Thierry Dubois non ha bisogno di presentazioni, per rimanere in tema mini, vinse la Transat nel 1993 su Amnesty International, con una media di quasi 8 nodi, impressionante anche per i proto di nuova generazione di oggi (per dare un’idea Thomas Ruyant ha vinto sul suo proto l’ultima edizione 2009 con una media di 7 nodi). La Mini del 93 fu un’edizione difficilissima, in cui parteciparono 4 italiani. Una violenta burrasca colpì la flotta durante la prima tappa, Moresino perse la barca e venne recuperato da un cargo. Pascal Leys perse la vita. Una curiosità da ministi: a quell’edizione partecipo anche Serge Viviand (tutti quelli che hanno caricato la propria barca su un cargo sanno chi è).
Thierry partecipò poi a Route du Rhum, tre giri del mondo, Around Alone nel 2002 (ex BOC Challenge, oggi Velux), a due edizioni del Vendée Globe, in quella del 1997 naufragò nel sud dell’Oceano Indiano e rimase a mollo un eternità (giorni) con l’acqua a 0ºC a nuoto e poi in una zattera con onde frangenti di 12 metri (tutta la storia qui) . Thierry è un persona caparbia, fedele alle sue convinzioni fino in fondo, ha sempre rifiutato di dare il nome di uno sponsor per la sua barca. “Offrì” invece la sua barca ad Amnesty International per promuovere il rispetto per la vita, degli altri e l’aiuto reciproco, le tre regole di sopravvivenza in mare. In seguito il suo 60 piedi “Solidaires” navigò per i 5 continenti per promuovere la difesa dei diritti umani per tutti.
Su questa onda le valige erano quasi pronte per qualcosa che era proprio in linea con un nuovo ritmo. Si trattava di partire con Thierry Dubois in Groenlandia, a vedere i ghiacci artici e gli orsi polari. La storia di Thierry è una di quelle che hanno la capacita di affascinarmi e che suscitano la mia ammirazione. Thierry ha passato gli ultimi 5 anni della sua vita in un capannone di un coltivatore di ostriche a costruirsi, da solo, una goletta rompighiaccio di 19 metri. La barca è stata messa in acqua da poco, e alcune settimane fa sono stata a bordo per vedere come vanno i lavori. Quando ero li era ancora da alberare (uno dei due alberi era un alare di Bernard Stamm) e i lavori sono ancora parecchi, quindi i ghiacci per quest’anno non si riescono a fare. La barca è bellissima, molto particolare. È costruita su progetto Nigel-Irens, 63 piedi in legno epoxy fibra vetro+kevlar la prua rinforzata in acciaio, i compartimenti stagni (Th dice "je ne conçois pas naviguer sur un bateau qui coule"), è fatta sulle linee delle barche dei pescatori della costa Atlantica del Newfoundland, e a me sembra una nave vichinga.
Sono impressionata dal lavoro che è riuscito a fare Thierry, ha messo in opera qualcosa che è un sogno di una vita e che ha richiesto oltre che perizia ed esperienza una caparbietà e una volontà che sono al di là delle parole. Per me è un esempio, quello che ha fatto mi dice che non bisogna mai smettere di sognare, solo cosi si è veramente vivi.
Di seguito l’ultimo episodio (il varo) di una serie di 13 video:
Se siete curiosi di sapere tutta la storia i video sono tutti qui http://www.sailingnews.tv/. Scrivete “Thierry Dubois” in recherche video par mot clefs e avete tutta la playlist completa.
Thierry Dubois non ha bisogno di presentazioni, per rimanere in tema mini, vinse la Transat nel 1993 su Amnesty International, con una media di quasi 8 nodi, impressionante anche per i proto di nuova generazione di oggi (per dare un’idea Thomas Ruyant ha vinto sul suo proto l’ultima edizione 2009 con una media di 7 nodi). La Mini del 93 fu un’edizione difficilissima, in cui parteciparono 4 italiani. Una violenta burrasca colpì la flotta durante la prima tappa, Moresino perse la barca e venne recuperato da un cargo. Pascal Leys perse la vita. Una curiosità da ministi: a quell’edizione partecipo anche Serge Viviand (tutti quelli che hanno caricato la propria barca su un cargo sanno chi è).
Thierry partecipò poi a Route du Rhum, tre giri del mondo, Around Alone nel 2002 (ex BOC Challenge, oggi Velux), a due edizioni del Vendée Globe, in quella del 1997 naufragò nel sud dell’Oceano Indiano e rimase a mollo un eternità (giorni) con l’acqua a 0ºC a nuoto e poi in una zattera con onde frangenti di 12 metri (tutta la storia qui) . Thierry è un persona caparbia, fedele alle sue convinzioni fino in fondo, ha sempre rifiutato di dare il nome di uno sponsor per la sua barca. “Offrì” invece la sua barca ad Amnesty International per promuovere il rispetto per la vita, degli altri e l’aiuto reciproco, le tre regole di sopravvivenza in mare. In seguito il suo 60 piedi “Solidaires” navigò per i 5 continenti per promuovere la difesa dei diritti umani per tutti.
martedì 11 maggio 2010
Archipelago Raid Postponed
Alcune settimane fa avevo ricevuto una mail dall’organizzazione del Raid dove c’era una bella notizia: era stata accettata la candidatura tra i 40 priority teams. Erano oltre 70 i teams in lizza. Purtroppo peró rimaneva in piedi un dubbio importante. Lo sponsor dell’evento non ha confermato il suo sostegno e si è aperta una corsa contro il tempo per trovare un nuovo patrocinatore. Dopo alcuni segnali positivi si è deciso di posticipare fino all’ultimo per tentare di mantenere l’evento a calendario. Intanto mi si è presentato il problema dell'indisponibilità del socio con il quale eravano d’accordo a partire. Cosi ho preso contatti con Anna Corbella per andarci insieme. Ho conosciuto Anna nell’ambito della Transat e fare il Raid insieme sarebbe stato spettacolare. Questa mattina è arrivato invece il niet. Il Raid è posticipato all’anno prossimo. La crisi ormai è dappertutto e attualmente non è difficile solo per gli skipper trovare sponsor ma anche per le organizzazioni sta diventando una sfida. Per Anna non sarà un grave problema dato che è presa da impegni a grande scala e partirà per la prossima Barcelona World Race insieme a Dee Caffari con i colori di Gaes. La fatidica domanda si ripresenta: e ora che faccio?
L’Arcipelago Raid, è tra le più impegnative competizioni veliche al mondo. È un raid che si svolge su catamarani F18 nell’ arcipelago Svedese a 60° di latitudine Nord. Riunisce molti dei migliori velisti del mondo, per competere su cinque giorni consecutivi in un raid di resistenza che mette alla prova tra l’altro preparazione fisica, capacità di navigazione, orientamento, capacita organizzativa. La gara si chiama anche Raid delle 100.000 isole perché la rotta è incastonata tra una miriade di isole, dove si corre tra scogli e secche e ogni squadra compete intensamente giorno e notte su un Formula 18 (catamarano 5,5 m), lungo un percorso nel quale i concorrenti devono trovare 20-25 check points situati su isole (pontili, spiagge, barche, fari) e descritto nel "Archipelago Raid Book" (latitudine, longitudine) lungo un percorso di oltre 500 miglia. L’Arcipelago Raid è un evento internazionale. I concorrenti provengono da Nuova Zelanda, USA, UK, Francia, Svizzera, Australia, Olanda, Italia e paesi nordici. Da medaglie d'oro olimpiche, solitari, skipper della Volvo Ocean Race, recordman di multiscafi, iridati di derive, skipper di match race, e esponenti della top list della course au large sono i concorrenti dell’Archipelago Raid. Il successo delle prime edizioni si è rapidamente diffuso e ha fatto che questo evento sia qualcosa di speciale
mercoledì 24 marzo 2010
Yacht Club Italiano
Anche per il 2010 potrò scendere in acqua con lo Yacht Club Italiano. Lo Yacht Club Italiano mi ha accompagnato dall’inizio del mio progetto Transat e mi ha aiutato in molti modi ad arrivare in fondo a questa grande avventura. L’anno in corso si prepara con un’altro progetto ambizioso e questo appoggio che si riconferma anche in questa stagione è un grande aiuto nella difficile preparazione di un nuovo progetto.
"Lo Yacht Club Italiano, il più antico e prestigioso Yacht Club del Mediterraneo, è custode di una tradizione e di uno stile unico, tempio dello yachting che oggi ha spalancato le porte ai giovani, allievi e cadetti, ma che non dimentica il suo lungo passato. Dalla prima regata inaugurale dell'8 agosto 1880, la storia dello Yacht Club Italiano è ricca di fatti di rilievo: la vittoria nel 1902 della Coppa di Francia del 10 tonn. Artica di S.A.R il Duca degli Abruzzi, che segnò l'ingresso del Club nel mondo agonistico internazionale; la medaglia d'oro conquistata dall' 8 Metri S.I. Italia alla XI Olimpiade a Kiel nel 1936; gli esperimenti del socio Guglielmo Marconi a bordo di Elettra, nelle acque del Golfo di Genova; la partecipazione alla Coppa America '87 con un'altra Italia e alla Coppa America del 2007 con Luna Rossa Challenge.
Emergono dal passato del Club grandi personaggi che hanno fatto la storia dello yachting mondiale, tra cui spicca la figura di Beppe Croce, amato Presidente del Club per 28 anni e unico non anglosassone a reggere l'ISAF per 17 anni. E vi fanno ingresso i grandi campioni della vela d'oggi, come Luca Devoti e Alessandra Sensini, che hanno arricchito con le loro medaglie il palmares del Club.
Tra le regate organizzate dallo Yacht Club Italiano spiccano la Millevele Telecom, la Giraglia Rolex Cup, regina del Mediterraneo che ha festeggiato nel 2008 i suoi 56 anni di storia, le Regate Pirelli Coppa Carlo Negri, il Trofeo Zegna, la Coppa Alberti e molte altre ancora". (testo Luna Rossa).
"Recentemente, lo Yacht Club Italiano ha annunciato la propria partecipazione alle prossime due edizioni della Volvo Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio che prenderà il via nell'ottobre del 2011 da Alicante" (YCI).
Lo Yacht Club Italiano è inoltre sede della Classe Mini Italiana ed organizza da 4 edizioni il Grand Prix d’Italie, regata del calendario ufficiale Mini 650.
(Foto James Robinson Taylor)
"Lo Yacht Club Italiano, il più antico e prestigioso Yacht Club del Mediterraneo, è custode di una tradizione e di uno stile unico, tempio dello yachting che oggi ha spalancato le porte ai giovani, allievi e cadetti, ma che non dimentica il suo lungo passato. Dalla prima regata inaugurale dell'8 agosto 1880, la storia dello Yacht Club Italiano è ricca di fatti di rilievo: la vittoria nel 1902 della Coppa di Francia del 10 tonn. Artica di S.A.R il Duca degli Abruzzi, che segnò l'ingresso del Club nel mondo agonistico internazionale; la medaglia d'oro conquistata dall' 8 Metri S.I. Italia alla XI Olimpiade a Kiel nel 1936; gli esperimenti del socio Guglielmo Marconi a bordo di Elettra, nelle acque del Golfo di Genova; la partecipazione alla Coppa America '87 con un'altra Italia e alla Coppa America del 2007 con Luna Rossa Challenge.
Emergono dal passato del Club grandi personaggi che hanno fatto la storia dello yachting mondiale, tra cui spicca la figura di Beppe Croce, amato Presidente del Club per 28 anni e unico non anglosassone a reggere l'ISAF per 17 anni. E vi fanno ingresso i grandi campioni della vela d'oggi, come Luca Devoti e Alessandra Sensini, che hanno arricchito con le loro medaglie il palmares del Club.
Tra le regate organizzate dallo Yacht Club Italiano spiccano la Millevele Telecom, la Giraglia Rolex Cup, regina del Mediterraneo che ha festeggiato nel 2008 i suoi 56 anni di storia, le Regate Pirelli Coppa Carlo Negri, il Trofeo Zegna, la Coppa Alberti e molte altre ancora". (testo Luna Rossa).
"Recentemente, lo Yacht Club Italiano ha annunciato la propria partecipazione alle prossime due edizioni della Volvo Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio che prenderà il via nell'ottobre del 2011 da Alicante" (YCI).
Lo Yacht Club Italiano è inoltre sede della Classe Mini Italiana ed organizza da 4 edizioni il Grand Prix d’Italie, regata del calendario ufficiale Mini 650.
(Foto James Robinson Taylor)
venerdì 19 marzo 2010
Glisse
Breve report-back della Glisse: il fine settimana scorso sono stati raccolti 1 545 € dal nostro team, tra cui hanno contribuito Windreport, Many Players, Thierry Martinez, e molti altri amici portandoci in 2a posizione tra 60+ team come apporto di fondi. Sam Davies ha contribuito con magnifici giubbotti, occhiali e felpe Roxy. Il Gruppo FB Aux filles de l'eau ha contato oltre 400+ fans in pochi giorni. All'evento hanno partecipato in totale 63 team, sono stati effettuati nelle 24 ore non stop 8 307 giri di pista, percorsi 16 614 km e raccolti 30 016 € di fondi per Mécénat Chirurgie Cardiaque. Grazie in particolare al nostro fantastico team e a tutti quelli che hanno contribuito, all'anno prossimo, da non mancare! Le foto dell'evento qui.
lunedì 8 marzo 2010
Ad Arco (Torbole)
Mentre a casa viene giu l’ennesima nevicata ci troviamo ad Arco con Luca Cestari, armatore di un bellissimo Nacra per uscire insieme e vedere come va. Andiamo a bordo lago per vedere come sono le condizioni e aria ce n’è. Luca mi spiega che è Vinesa un vento costante proveniente da Est Sud-Est dovuto a perturbazioni in corso nell'alto Adriatico e all’insorgenza della Bora. Fa un freddo notevole e a parte l’invasione di una vera nuvola di ragazzini tedeschi sugli optimist siamo i soli a uscire. Partiamo ed è subito emozionante, anzi esilarante, delle accelerazioni alle quali nemmeno nelle surfate sulle onde siamo abituati sul mini. La sensazione è di una barca potente, veloce e sicura, e passare da un’asimmetrico di 75 mq a 20, ammainati con il comodissimo retriever ti fa sentire che lo spi è un gioco. Devo prendere le misure su tutto ma tra il resto mi impressiona l’apparente che siamo capaci di generare, una bella “macchina” da vedere ma soprattutto da navigare. Intanto stiamo mettendo insieme un calendario che possa essere composto più possibile da Raid e di cui il primo dovrebbe essere a Sestri Levante il 27 e il 28 marzo, magari tornare in Atlantico con l’Eurocat a Carnac o il Raid di Quiberon. Combineremo degli allenamenti congiunti con Maurizio Vettorato (e grazie Maurizio!!!) e Andrea Gancia che mi sembra che partano per l’Archipelago belli carichi. Devo dire, veramente un bel gioco.
giovedì 4 marzo 2010
Glisse en Coeur
A le Grand Bornand il 13 e il 14 Marzo per 24 ore non stop, atleti, artisti, giornalisti, aziende, associazioni e singoli parteciperanno alla terza edizione di questo evento di beneficenza e musica, una competizione di sci come nessun altra dove sarà il cuore a fare da cronometro.
Quest’anno i team impegnati in questo evento correranno per sostenere l’associazione Mécénat Chirurgie Cardiaque.
Il team Aux Filles de l’Eau viene tutto dalla course au large ed è composto da Isa Jacquet, Sam Davies, Isa Magois, Annabelle Moreau, Daniela Klein, Sophie Guéroult, Hélène Belleoud, Nathalie Monier e Sandrine Pelletier e partecipa con l’obiettivo di raccogliere una grossa busta di doni. Nel 2009 i 1025 € raccolti (di cui 500 € offerti dal Port de Saint Gilles Croix de Vie) avevano fatto salire il team Aux Filles de l’Eau sul gradino piu alto del podio.
Quest’anno i team impegnati in questo evento correranno per sostenere l’associazione Mécénat Chirurgie Cardiaque.
Il team Aux Filles de l’Eau viene tutto dalla course au large ed è composto da Isa Jacquet, Sam Davies, Isa Magois, Annabelle Moreau, Daniela Klein, Sophie Guéroult, Hélène Belleoud, Nathalie Monier e Sandrine Pelletier e partecipa con l’obiettivo di raccogliere una grossa busta di doni. Nel 2009 i 1025 € raccolti (di cui 500 € offerti dal Port de Saint Gilles Croix de Vie) avevano fatto salire il team Aux Filles de l’Eau sul gradino piu alto del podio.
Le squadre si troveranno gomito a gomito per una sfida di 24 ore non-stop. Una vera maratona dove gli equipaggi daranno il massimo incoraggiati da concerti a scaldare il palco per tutto il weekend. Nel 2009, quasi il 70 squadre si sono impegnate per questa sfida non-stop che ha permesso la raccolta di più di 17 000 euro.
Se non potete partecipare allora dovete sostenerci! Potete contribuire mandando un messaggio a auxfillesdeleau2010@gmail.com e vi diremo le modalità per inviare il vostro sostegno . Contiamo su di voi per aiutarci a raggiungere come minimo lo stesso obiettivo dell’anno scorso : 1025 €.
Seguite la pagina delle Filles de l’Eau su Facebook, visitate il sito della Glisse en Coeur e Mécénat Chirurgie Cardiaque.
lunedì 1 marzo 2010
Tempête
Questo fine settimana in Bretagna è passata una violenta tempesta. La meteo l’aveva prevista e il centro della depressione è passato proprio qui registrando 970 hPa con vento a 160 kmh. Il passaggio piu violento è stato nella notte tra sabato e domenica e gia sabato pomeriggio tornado a casa, a pochi metri dal mare, abbiamo visto che l’acqua era altissima, coefficiente di marea alto e la pressione bassa. Per fortuna il cantiere dove Jolly Roger è sistemata è stato risparmiato, come tutta la regione di Quiberon. Il peggio è stato più a Sud, Vendée e Charente Maritime, i porti di La Rochelle e Port Olona sono stati pesantemente colpiti. Molte persone hanno perso le case e la vita, il bilancio è ad oggi di 48 vittime. Questa situazione eccezionale si è verificata dall’incontro di venti freddi in quota con una massa d’aria calda al centro dell’ Atlantico a circa 30º N. Questo ha generato venti a 160 kmh che coniugati all’elevato coefficiente di marea di questi giorni ha fatto montare il mare in modo eccezionale, allagando interi villaggi. La depressione ora si è spostata ad Est, una nuova depressione di 998 hPa a NW di Cap Finisterre si sposta verso NE e sara prevista in Bretagna a 1006 colmandosi qui. Non ho notizie di gente che si sia trovata fuori in mare in questi giorni. Luca e gli amici che si stanno allenando a Oceanskill a Pornichet ieri hanno dovuto restare a terra, in attesa di condizioni migliori.
martedì 23 febbraio 2010
Quando o Funchal acordou
Madeira ha accolto l’arrivo di oltre 80 ministi che erano partiti da La Rochelle pieni di emozioni e di voglia di Oceano. È stato il trampolino per la partenza della seconda tappa e il posto dove abbiamo condiviso molte cose, eravamo “sull’onda” e in questo momento magico delle nostre vite siamo stati accolti dal Clube Naval do Funchal in modo calorosissimo da gente che ha fatto tutto con il cuore e non ci ha fatto mancare davvero nulla. Era del Clube Naval il gommone con il quale abbiamo fatto l’accoglienza a Simone nel cuore della notte e del Clube Naval tutta la logistica e il personale che ha lavorato insieme al GPO e alla Classemini per fare funzionare tutto in modo perfetto come è stato. Non si può non rimanere profondamente colpiti nel vedere le immagini della tragedia che ha sconvolto l’isola e vedere le strade dove camminavamo insieme la sera o dove andavamo allo shipchandler per cercare un’ultimo ammennicolo o dove abbiamo fatto cambusa. È impressionante, tutto è stato sconvolto, la città, l’isola e le persone. Abbiamo scritto un messaggio al Commodoro del Clube Naval do Funchal che condivido con voi.
Prezado João,
Temos visto nos noticiários a terrível catástrofe que aconteceu em Funchal.
Em nome de todos os skippers italianos que foram bem-acolhidos por você e seu clube com um coração grande durante a última edição da Transat 650 gostaríamos de expressar nossa solidaridade a todos vocês neste momento trágico. Esperamos sinceramente que vocês e suas famílias não tenham sido directamente afetados.
Por favor, diga-nos se há alguma coisa que podemos fazer para ajudar.
Vocês estão todos em nossos pensamentos.
Um abraço,
(da parte di tutti gli Italiani che sono stati accolti a Funchal)
Prezado João,
Temos visto nos noticiários a terrível catástrofe que aconteceu em Funchal.
Em nome de todos os skippers italianos que foram bem-acolhidos por você e seu clube com um coração grande durante a última edição da Transat 650 gostaríamos de expressar nossa solidaridade a todos vocês neste momento trágico. Esperamos sinceramente que vocês e suas famílias não tenham sido directamente afetados.
Por favor, diga-nos se há alguma coisa que podemos fazer para ajudar.
Vocês estão todos em nossos pensamentos.
Um abraço,
(da parte di tutti gli Italiani che sono stati accolti a Funchal)
domenica 21 febbraio 2010
giovedì 18 febbraio 2010
Big Blu
"Sabato 20 alle 17:00 si parlerà di Oceano in occasione dell'incontro con i navigatori italiani protagonisti della Transat 6,50, la traversata oceanica in solitario a bordo di piccole imbarcazioni di appena 6,50 metri. Attesi i protagonisti dell’ultima edizione, fra cui Giancarlo Pedote, primo italiano e quarto assoluto nella categoria Serie, Riccardo Apolloni, Luca Tosi, il più giovane in gara, e Daniela Klein, prima donna italiana a prendere parte a questa regata" (quote from Fare Vela). Parteciperanno anche Luca del Zozzo, Simone Gesi e Andrea Caracci. La manifestazione sarà moderata da Fabio Colivicchi e dal giornalista RAI Giulio Guazzini. Leggi anche qui.
domenica 14 febbraio 2010
Corazón
Cosas de corazón… sarà la Coppa che sto seguendo in multitasking in questo momento che mi viene un pó di español o magari dovrei parlare di saudade... insomma è fatta: la tormentata decisione è presa. Jolly Roger è ora nelle mani di un nuovo armatore che spero la faccia correre e navigare tanto. In fondo la barca è un mezzo e non un fine e quello che conta è navigare: è la barca che ho venduto, non la voglia di navigare. E quello che mi fa sentire viva è di mettermi sempre in gioco, mettermi degli obiettivi anche difficili ed evolvere sempre. Riprendo nuovamente le frasi citate da Beppe Vercelli nel suo libro del quale ho parlato qui “Adesso so che la pazzia più grave è quella di coloro che si definiscono sani e si leccano le ferite immobili nelle loro tane; di coloro che credono che una protezione si trovi solo nelle acque stagnanti. Essi non si accorgono che l’acqua stagnante è poca cosa rispetto a quella di un ruscello o di una tumultuosa cascata”. Cosi mi metto in gioco in una cosa totalmente nuova dove devo cominciare da capo e imparare tutto. Ora cerchiamo di mettere insieme gli ingredienti necessari prendere parte a questo emozionantissimo Raid. Quello che però è certo è che la Transat rimane una cosa che ti si incastra nella vita, è una cosa grande e di punti a capo veramente non se ne possono fare. È nel corazón e li resta. Intanto per suggellare questa novità ho pensato di cambiare anche un pò la grafica del sito, che spero sia di gradimento. Stay tuned!
martedì 19 gennaio 2010
Arrivée a Lorient
Ecco un video molto ben fatto sull'arrivo dei mini a Lorient.
Après la Transat6,50 la Rochelle-Salvador de Bahia, les bateaux sont revenus par cargo en France : déchargement en finesse par les dockers Lorientais sous l'œil de "Sergio".
Sul sito di An Oriant TV troverete anche un'intervista a diversi ministi prima della partenza... libri & musica a bordo: "Quelles paroles & music"
venerdì 1 gennaio 2010
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