martedì 30 giugno 2009

È on line!

Il sito 2009 della Transat 650 è oggi on line. L'ultima volta che ho scritto questa notizia era quando, dopo aver aspettato tanto, era stato messo on line quello dell'edizione del 2007. Durante l'ultima edizione andavo a vedere anche di notte quali erano gli aggiornamenti, le notizie, il meteo insomma non mi lasciavo sfuggire niente. Ora non mi sembra vero che siano passati già due anni e mi sembra di vedere già la barca giuria con l'intelligenza issata. Come l'edizione passata sarà possibile seguire il tracking della regata, ogni concorrente avrà infatti una "balise" satellitare che darà la sua posizione, la sua velocità, e la sua rotta che saranno visualizzati insieme agli altri concorrenti su una cartina con la meteo del momento e la previsione delle ore successive. Questo darà a chi è a terra la possibilità di seguire la regata in ogni momento. Ma non è tutto. Anche per la Transat 650, come per la Vendée Globe e la Volvo Ocean Race sarà possibile partecipare al gioco virtuale. Il gioco si svolge sul medesimo campo di regata di quello reale, con la stessa meteo, con delle polari (velocità) praticamente uguali alle barche reali. Potrete iscrivervi dunque anche voi, preparare la vostra barca e partire insieme a me e agli altri 83 concorrenti e mettere alla prova le vostre capacità strategiche e tattiche. Il gioco virtuale è stato per la Vendée Globe e per la Volvo Ocean Race un vero fenomeno sociale, coinvolgendo centinaia di migliaia di persone molte delle quali non avevano mai messo un piede in barca. Siete pronti?

domenica 21 giugno 2009

Intelligenza Agonistica

È uscito in libreria “Intelligenza Agonistica” scritto da Giuseppe Vercelli, psicologo e psicoterapeuta, docente di psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso Università degli Studi di Torino, SUISM. Responsabile Scientifico U.O di Psicologia dello Sport, SUISM di Torino. Beppe Vercelli è un’amico di lunga data conosciuto nel mondo del volo libero quando staccavamo entrambi l’ombra da terra. Alcuni mesi fa gli ho spiegato quello che ho all’orizzonte e gli ho chiesto se aveva voglia di darmi una mano nella preparazione. E cosi mi ha messo nelle mani della bravissima Gladys. Gladys Bounous è psicologa clinica e dello sport e responsabile dell’area psicologia dello Yacht Club Italiano e lavora con gli atleti impegnati nella preparazione olimpica. Gladys mi ha messo sulla strada giusta nello scoprire cose rispetto alla mia preparazione che non avrei scoperto senza il suo aiuto. Mi ha dato alcuni indizi che saranno utilissimi durante la Transat, e per la verità lo sono già nella mia vita di tutti i giorni. La preparazione e l’allenamento che abbiamo fatto insieme segue il modello SFERA (© Vercelli). Il modello si compone di 5 fattori: Sincronia, Forza, Energia, Ritmo e Attivazione che devono funzionare in modo armonico per realizzare la propria massima prestazione. Scrive Beppe nel suo libro “Se un’atleta è centrato, ordinato, polare, coerente con il momento contingente può dominare la casualità della prestazione e agire verso la vittoria senza avversari interni, i più temibili. […] Lo sport è un piccolo palcoscenico di vita, in cui troviamo concentrate dinamiche e situazioni che sono lo specchio di quelle che viviamo quotidianamente in casa, in ufficio, nel tempo libero. Le competizioni, la preparazione, costituiscono uno speciale laboratorio in cui poter misurare elementi indicatori dell’Intelligenza Agonistica. Qui possiamo chiarire i fattori principali che intervengono nella competizione, cosa favorisce una buona prestazione, come ampliare i nostri sensi per renderci il più possibile recettivi all’ambiente circostante e coglierne tutti i vantaggi possibili”. Beppe cita anche Claudio Costa, noto medico dello sport “Sapevo che i piloti erano strani e che ci fosse in loro qualcosa di magico, che li allontana dalla prigione delle regole, ma non ne avevo ancora la consapevolezza. Adesso so che i momenti in cui l’essere umano è più vivo sono quelli in cui si ritrova più folle, ancorato alla realtà come in un sogno, dove il dolore non è più un’inutile affanno ma una specie di dono con tutta l’infinita preziosità del significato che l’accompagna. Adesso so che la pazzia più grave è quella di coloro che si definiscono sani e si leccano le ferite immobili nelle loro tane; di coloro che credono che una protezione si trovi solo nelle acque stagnanti. Essi non si accorgono che l’acqua stagnante è poca cosa rispetto a quella di un ruscello o di una tumultuosa cascata”. Mi fermo qui perché se no rischio di citare tutto il libro ma non chiudo senza ringraziarvi Gladys e Beppe, mi avete messo nelle mani le cose che avevo e che non sapevo di avere, e mi avete fatto vedere da dove viene tutto quello che sto facendo. Grazie.

lunedì 15 giugno 2009

Meteo&cantiere

Di ritorno da Douarnenez dove abbiamo fatto un’altro training Meteo con Jean-Yves Bernot. Bernot, oltre che autore del famoso “manuale-bibbia” Meteo e Strategia è routeur e metereologo dei piu grandi nomi della vela oceanica, ha seguito Michel Desjoyaux, Ellen Mc Arthur, Jean Le Cam, Franck Cammas, “routato” Vendée Globe e Volvo Ocean Race. La volta precendente abbiamo visto la meteo del primo leg da La Rochelle a Madeira, il passaggio del Golfo di Biscaglia, le strategie per passare Cap Finisterre. Questa volta invece il secondo leg, quindi da Madeira a Bahia, le strategie secondo i vari scenari possibili rispetto al posizionamento delle alte pressioni nel nord Atlantico, il “heat low” sull’Africa, il sottovento delle Canarie, di Capo Verde e Madera. Poi via attraverso il pot au noir, i doldrums, la migliore longitudine per attraversarli, l’equatore, le correnti dell’emisfero sud e lungo le coste del Brasile, fino all’ingresso nella Bahia des Todos os Santos. Sentire mentre spiega è veramente fantastico, e devo dire che oggi guardo una carta meteo con altri occhi.
Nell’agenda in questo viaggio c’era naturalmente anche la barca quindi dopo Douarnenez di nuovo giu a Pornichet per preparare la barca per il trasporto in cantiere. Disalberamento un po di fortuna visto che la gru era fuori uso e il manovratore del travel lift aveva senz’altro litigato con la moglie ma alla fine è fatta, poi il trasporto in cantiere e si finisce all’una del mattino. In cantiere faremo la carena, il fluo, la revisione dell’albero, dell’impianto elettrico e un’altra bella manciatona di cose per andare in acqua a fine agosto a La Rochelle prima della Transat. Mi sembra che il countdown cominci a correre anche troppo rapidamente ma sono felice di non aver mai gettato la spugna anche se non è sempre stato facile arrivare fino qui. Nella mente c’è l’oceano e ho voglia di partire.

mercoledì 3 giugno 2009

Harken is on Board

Harken è salita a bordo di ITA 538 Tacchificio Monti come fornitore ufficiale dall’attrezzatura di coperta e dell’abbigliamento. Le due prestigiose aziende si aggiungono alla famiglia di sponsor che sostengono questa Transat.

Harken è un'azienda leader nella produzione e distribuzione di attrezzatura di coperta e accessori per barche a vela. È stata fondata nel 1966 a dai fratelli Peter e Olf Harken a Pewauakee nello stato americano del Wisconsin, nella regione dei Grandi Laghi. Grazie ad una intuizione geniale del presidente Peter Harken si deve l'invenzione dei bozzelli su sfere che già alla loro prima uscita ufficiale alle Olimpiadi di Acapulco, nel 1968 in Messico, hanno fatto incetta di medaglie. Nella sede centrale statunitense vengono progettati e prodotti i bozzelli, i carrelli, gli avvolgifiocco e i sistemi Battcar per rande steccate mentre Harken Italy, che ha sede a Limido Comasco, in provincia di Como, si occupa della progettazione, della produzione e della commercializzazione di winch in tutto il mondo.

Harken è anche abbigliamento. L'innovativa linea di abbigliamento HARKEN Pewaukee 1967 viene venduta in tutti i migliori negozi di nautica. Interamente sviluppata e commercializzata in tutto il mondo da Winch S.r.l. di Bolzano Vicentino (VI), questo marchio di abbigliamento tecnico per velisti nasce nel 2001 per un accordo di licenza con l'americana Harken, un'istituzione nel settore. I suggerimenti dei velisti professionisti e la ricerca di materiali tecnici caratterizzano la linea che comprende maglie, felpe, pantaloni, giubbotti disegnati dai migliori stilisti del settore e studiati accuratamente da un attento ufficio prodotto. Nel 2002, nasce Harken Sailing Gear, accessori da vela, guanti, scarpe, occhiali da sole.

A bordo ho già potuto fare alcuni cambiamenti interessanti sull’attrezzatura, e migliorare l’efficienza di alcune manovre. Ma Harken e Gottifredi Maffioli sostengono questa campagna mini non solo con i loro materiali ma anche con la loro expertise, un aiuto prezioso nella preparazione di un’evento come la Transat. Grazie a loro per fare della preparazione di questra regata in solitario un lavoro tutt’altro che in solitaria.
Per visitarli:
http://www.harken.it/