lunedì 26 ottobre 2009

E adesso che faccio?

É fatta. Bahia. É un sogno grandissimo che si é realizzato. É difficile dire in poche parole tutto quanto e non so da dove cominciare a raccontare. Adesso a getto posso dire che a 24 ore dall'arrivo ho ancora addosso forte l'onda di felicitá dell'essere arrivati, dell'avercela fatta, l'abbraccio delle persone che amo e degli amici che hanno vissuto con me questa che é veramente una enorme avventura. Sta notte ho dormito in un letto vero, ho fatto una doccia vera (non un'altra onda in testa), mangiato un pasto vero (niente hachis parmentier) e sta mattina mentre facevo una colazione a cinque stelle dicevo... e adesso? Che faccio? Intanto ora si mette a posto la barca, che é stata a dir poco fantastica. In certi momenti l'ho veramente strapazzata e sono arrivata qui, in un altro continente, in un altro emisfero, dall'altra parte dell'Oceano, dopo 4100 miglia senza avere rotto niente. Giusto qualche piccolo problemino ogni tanto con il pilota che ho dovuto reinizializzare un paio di volte, un paio di scioperi causa gran caldo della pila a combustibile che mi hanno costretto a qualche turno in piu al timone, il paranco della randa sradicato, un grillo rotto e una stecca persa. Niente. Io anche sono tutta intera, nonostante gli allarmismi nati dal mancato funzionamento della balise che hanno fatto pensare al mondo intero che ero colata a picco e invece ero in pieno match race con Hervé Aubry. Per la forma fisica devo ringraziare Eva, la mia dottoressa, che mi ha dato una serie di consigli che mi hanno fatto arrivare a Bahia in ottimo stato di conservazione. In un solo post non si possono raccontare 20 giorni di avventura adesso solo una piccola anteprima, il momento piu bello: quando ho incontrato Hervé a Capo Verde, entrambi con lo spi grande con 25 nodi che filavamo bordo a bordo come dei matti, planavamo che si volava, era bellissimo. Il momento piu duro: nella parte finale del pot au noir Hervé mi era passato davanti e ho spinto al massimo per riprenderlo con continui cambi tra spi e drifter, entravo a tutta birra nei groppi con lo spi, senza dormire mai e timonando sempre. La notte successiva, la stessa quando a poche miglia da me Antoine ha perso la sua barca, siamo stati strapazzati ben bene da una serie di groppi e io ero in debito di sonno, non dormivo da due giorni e li per la prima volta in vita mia ho avuto delle allucinazioni. Avevo finito le batterie, non solo fisicamente ma anche di testa, non capivo dove stavo andando, confondevo la realtá con delle cose che immaginavo, li é stata duretta. La cosa che mi ha impressionato di piu: l'entrata nel pot au noir. Dietro il cielo azzurro davanti come un sipario nero, quasi una barriera fisica. Il GPS con la sua freccina mi indicava dritto, li dentro, buio come di notte, e io mi dicevo no, non voglio andarci... poi un momento 15 nodi in poppa, un momento 30 di bolina. Ed é impressionante come saliva in fretta il vento, in un istante. É stato un pot au noir secondo me particolarmente virulento, a volte mi dicevo ma sono veramente condizioni dantesche, é infernale tutta sta cosa. Non vedevo davvero l'ora di uscirne. Il capitombolo piu grande: una strapoggia da manuale, avevo dato un piu uno al pilota e lui ha fatto un piu dieci, un macello enenarrabile, ho fatto due giri su me stessa con tutto girato al contrario, un disastro, ma dopo un quarto d'ora eravamo di nuovo in pista anche questa volta senza nessun danno. Mangiare é stata un'impresa, ho portato a Bahia piu di meta della cambusa, ho consumato pochissima acqua, benedetto letteralmente i due piloti automatici sia l'idraulico che il pilota di emergenza che ho usato spesso per risparmiare energia. Ringraziato Luca che mi ha dato il gomitolo di lana poco prima di partire con il quale ho spesso giuncato gli spi per darli con vento evitando senz'altro qualche disastro. Ho potuto leggere un libro contrariamente ad ogni mia previsione e mi sono goduta la playlist dell'ipod nei lunghi turni notturni al timone. Ora vado a mettere a posto la barca, gli spi sono ancora buttati dentro li da spinare e dentro é come se fosse esplosa una bomba... A bientôt le reste... à toute allure.....

Le foto dell'arrivo by Thierry Martinez
















domenica 25 ottobre 2009

Missione compiuta: 22 giorni e 54 minuti















Eccoci. Alle 15e56 (un po' in ritardo per l'aperitivo;) Dani ha tagliato il traguardo. Arrivata a Bahia, ha rispettato il rituale: bagno forzato, caipirinha e frutta fresca. La seconda tappa è durata 22 giorni e 54 minuti su una distanza di 3.382 miglia. Sulla somma delle due tappe il suo tempo è di 29 giorni, 18 ore e 50 minuti per una distanza di 4.615 miglia. Nella classifica finale della Transat 650 2009 si aggiudica il 21mo posto nella categoria serie. Ora, passo e chiudo, lascio la tastiera alla diretta interessata che di sicuro avrà tanto da raccontare. Vogliamo sapere tutto.




Sull'arrivo

Dani sta tagliando la linea di arrivo proprio in questo momento. Ho sentito Christian, il padre di Daniela: il Landhaus Italien al completo è salito su una barca a motore per seguire Dani nelle ultime miglia. Sta bene (scherzo, scherzo ma che ne sapevo se andava tutto bene a bordo), ha il suo sorriso dei grandi giorni. E già, tra qualche minuti aggiungerà il proprio nome alla lista delle Isabelle Autissier, Catherine Chabault, Ellen MacArthur, Sam Davies o Isabelle Joschke... Tutte navigatrici che hanno cominciato proprio con la Mini.

-36. Istruzioni per la preparazione







Istruzioni per la preparazione:---> In un bicchiere di vetro tipo largo inserite il limone tagliato a cubetti e lo zucchero di canna. Con un pestello pestate il limone in modo da amalgamarlo bene con lo zucchero di canna. Aggiungete il ghiaccio spezzettato fino all'orlo e la Cachaça coprendo circa 3/4 di bicchiere. Mescolate bene.
Tempo stimato per la preparazione:---> 5 min.
Tempo stimato per la degustazione:---> appena ha ormeggiato la barca.

Certo che è brava Cap'tain Tosta Klein non solo ci tira fuori una signora regata, regolare e costante, ma ha la classe di arrivare anche all'ora dell'aperitivo. Dico brava, bravissima.



-78

Il rilevamento delle ore 2.00 indica -78 miglia all'arrivo (un Nizza Genova). Scrivo questo post alle 8 ma con l'ora legale in realtà sono le 9. Tra l'ultimo rilevamento e adesso, Dani ha navigato per 7 ore. Considerando 5 nodi di media, e facendo tutti -ma proprio tutti- i dovuti scongiuri-, avrà percorso 35 miglia quindi in realtà non sono 78 che mancano ma 33. Altro che Nizza, la Gallinara!

sabato 24 ottobre 2009

-140 miglia & foto dal largo




































Il sito della transat ha pubblicato alcune foto di Tacchificio Monti in navigazione prese dalla barca accompagnatrice Podororange. Si vede Dani A donf' con il Code 5 a riva e una mano nella randa: preferiamo vederla così piuttosto che salita in testa d'albero come era capitato nella prima tappa.
Cosa fa con il mezzo marinaio nell'ultima foto qui a fianco, ahime, rimane un mistero. Ma lo sapremo domani...
Ah, dimenticavo: -140 miglia (un Giglio-Genova) al rilevamento delle ore 16

-182

182 miglia all'ultimo rilevamento pubblicato (ore 11).

- 218. Riccardo spiaggiato


Meno 218 per Daniela alla classifica di questa mattina alle ore 5.00.
Tra le barche di serie, Charlie Dalin ha vinto la tappa ieri sera senza però recuperare il ritardo che aveva sul portoghese Francisco Lobato arrivato nella notte. Lobato vince così la Transat 650 2009.
La brutta notizia di questa mattina è la disavventura capitata al napoletano Riccardo Apolloni: spiaggiata a 60 km dall'arrivo. Riccardo stava facendo una regata stupenda, si trovava al secondo posto. La barca ha un timone rotto ma lui sta bene. Ha potuto avvisare Patrizia sua compagna, neo mamma di un piccolo Mattia. La direzione della regata sta organizzando gli aiuti.
No proprio no. Non ci voleva.
Nella foto: Riccardo e Patrizia prima della partenza a La Rochelle. Il sito di Riccardo per mandare messaggi: http://www.iomibarcameno.it/

venerdì 23 ottobre 2009

-316 miglia

Ancora 316 miglia, 316! E' stata una giornata difficile su ITA 538. Questa mattina alla classifica delle 5, Daniela era a meno di 10 miglia di Yves Ravon e Hervé Aubry vicinissima. Questa sera sono un po' più lontani a 15 miglia. Il vento ha girato a Nord Est, quindi di poppa piena per fare la rotta diretta, i due hanno scelto di continuare verso Sud, mentre Dani sembra voler avvicinarsi alla costa. A questo ritmo Captain Dani dovrebbe arrivare domenica sera a Bahia. Dai domenica!

giovedì 22 ottobre 2009

Riecco Dani sul tracking


Olga, detta Olghina tifosa number one (di schiena nella foto di Thierry Martinez), il giorno della partenza), mi ha chiamato per segnalare che Dani è riapparsa sul tracking delle ore 13, segno che la balise Gps ha ripreso il lavoro. Dani lei, non ha mai smesso. Si trova a 520 miglia del traguardo (lunedì mattina dai), al 21mo posto a 7 miglia di Hervé Aubry.
Va molto meglio così.

500 miglia

Saranno più o meno 500 le miglia restanti fino a Bahia. La distanza di un Gran Premio d'Italia o della prima tappa della Marsiglia Algeri, allora erano le regate lunghe del circuito, oggi per noi a terra, ma speriamo anche per Dani in mare, in confronto alle 2.600 miglia già fatte nella seconda tappa e alle 1.100 della prima, sembra poca roba. Certo che non lo è. In mare non c'è mai niente da sottovalutare. Ma il vento dovrebbe soffiare fino all'arrivo previsto per... Domenica? Dai domenica sera!

mercoledì 21 ottobre 2009

Problemi di posizionamento


Argl. Ci mancava solo questo! La balise con il Gps integrato che ci tiene aggiornati sulle posizioni e le velocità di Dani non emette più. Ci dà un orripilante NC alla classifica di questa mattina alle ore 5.00. Magra consolazione è capitato lo stesso problema a Simon MacGoldrick qualche giorno fa (e non è ripartita). Queste balise sono alimentate da batterie interne, si vede che sentono anche loro un po' di stanchezza. Due anni fa durante la scorsa edizione ci fu una vera e propria ecatombe. Prima della partenza, durante il briefing degli skipper, quando gli organizzatori hanno spiegato il funzionamento, speravano aver risolto il problema. In effetti è un po' meglio ma...
Comunque sia, un vero peccato. Ci tocca seguire il fine della regata così, sapendo poco o niente e sarà molto meno divertente anche perché il finale sarà molto intenso dal punto di vista della regata.
Per avere un idea di dove si trova Dani però, possiamo seguire Hervé Aubry su Ville de Pornichet, vedrete che non sarà molto lontana e speriamo davanti. Da Capo Verde, questi due sembrano navigare di conserva. Notiamo questa mattina che Hervé ha scelto di tenersi più a Est rispetto alla flotta che passerà più vicino all'isola di Fernando De Noronha.

martedì 20 ottobre 2009

Giorno 16: all'Equatore



Dani ha passato l'Equatore questa mattina. Siccome non è la prima volta che taglia la Linea in barca a vela (nella foto un ricordo della crociera su Martinez del 2004/2005, Dani è in secondo piano con una mano fa la V della vittoria e dall'altra tiene il timone), potrà fare a meno della tradizionale cerimonia di passaggio ma una dedica a Nettuno per collazione di sicuro l'avrà fatta.
Finalmente è arrivato quel giro del vento che aspettavamo, da Sud Est è passato a Est. Da ieri Daniela ha potuto lascare le vele del suo Tacchificio Monti e la velocità aumenta (6,3 nodi questa mattina alle ore 5). Il problema è che chi è andato più a Ovest ha avuto quel giro di vento e potuto accelerare prima di chi era più a Est come Dani o Hervé. Conseguenza: la flotta si è allungata e le barche si allineano sulla rotta diretta per Fernando Do Noronha ancora distante 210 miglia dalla prua di ITA 538. Ormai la regata è corsa di velocità pura. Rimangono meno di 900 miglia fino a Bahia. Forza Dani!

domenica 18 ottobre 2009

Giorno 15: di bolina negli alisei da Sud Est



















Dimenticate le calme e lo stress del Pot Au Noir, il vento è tornato sulla flotta. In mezzo all'Atlantico Dani naviga a contatto con altri concorrenti della "Pornichet Connection." C'è il solito Hervé Aubry che duella con Dani da Capo Verde e l'italiano Luca Del Zozzo su Corradi che ha vissuto un Pot au Noir poco felice. Questi si conoscono bene, si sono allenati e preparati per la Transat insieme. Tra loro c'è tanta stima reciproca ma anche un sano agonismo. Sapere che sono vicini probabilmente aumenta la motivazione per la fine della regata.
E' cominciato un lungo bordo di bolina. Mure a sinistra con la barca sbandata che sbatte sulle onde. Non il massimo del confort ma almeno si avanza. Poi, in queste condizioni, se non ci sono problemi di energia a bordo il pilota automatico regge senza difficoltà. Magari Dani si potrà "riposare" un po' (riposare con le dovute virgolette).
A 420 miglia (due giorni e mezzo di navigazione), il prossimo obiettivo sulla rotta è l'isola Fernando de Noronha da lasciare a destra, poi rotta libera verso la punta Nord Est del Brasile, Recife e Salvador De Bahia ancora lontana 1.140 miglia. Man mano che si scenderà verso Sud, il vento girerà a destra, cioè da Sud Est verso Est. Quindi potrebbe favorire chi, come Dani e gli altri concorrenti vicini, saranno più a Est.
Nelle carte a sinistra la rotta più occidentale del leader tra i Serie, Francisco Lobato. Nel cerchio rosso la posizione più orientale della Pornichet Connection. In mezzo il gruppo ancora compatto (incredibile dopo quasi 2000 miglia di regata).
Tra Lobato e Dani, il sito indica un gap di 114 miglia misurando le distanze rispetto all'arrivo. In realtà tra loro due c'è un grado di latitudine di differenza (cioè 60 miglia) ma 15o miglia di distanza laterale Est Ovest. Se Lobato e il suo missile sembrano irraggiungibili, non è il caso del gruppo di mezzo. Est o Ovest? Chi avrà avuto ragione? Risposta nei prossimi due giorni.

venerdì 16 ottobre 2009

Giorno 12: nel Pot con Iomi Fido


Ottimi numeri questa mattina: 6 nodi, rotta 175 cioè pieno Sud senza scivolare troppo a ovest. Due giorni fa, Dani aveva 130 miglia di ritardo sul primo, questa mattina sono 65 con un balzo di 5 posti in classifica. Pure sapendo che l'elastico si allungherà di nuovo e che il perfido pot au noir può ancora riservare brutte sorprese, sono tutte cose buone per il morale. Non è il cane pupazzo Iomi Fido che dirà il contrario.


martedì 13 ottobre 2009

Buone onde da Genova

Si è chiusa domenica scorsa un'edizione abbastanza triste e spenta del Salone di Genova. Anche se le novità non sono mancate, il contesto economico ha reso poco entusiasti pubblico e operatori. In quel contesto, la Transat 650 in corso e la bella performance della "squadra azzurra" hanno offerto a tutti gli appassionati una bella boccata di aria fresca e pulita. Negli stand, wifi permettendo, ci si collegava appena possibile al sito per prendere gli ultimi aggiornamenti sulla regata.


A seguire gli incoraggiamenti speciali mandati a Dani e raccolti direttamente dal Salone (le mie scuse se dimentico qualcuno ma erano troppi;)

Un saluto speciale da Enrico Podestà, ottavo nella Mini Transat del 2003 sul prototipo Diabolo Slam. Enrico ha fatto qualche regata insieme a Daniela durante la stagione 2008. Lo stand della sua Sail Time era probabilmente uno dei più assidui al sito della regata, visto che a dare man forte c'era Gianluco Pantuso, presidente della classe Mini italiana. Rimanendo nella tribù minista, saluti e "banzai" da Beppe Facco, segretario della classe mini italiana e neo armatore di un mini di serie Zero (ecco perché il banzai). Salutoni da Francesco Renella, ormai solo al timone di Jamina, il mitico Super Calin rosso. Beppe, Francesco: la prossima tocca a voi!


Erano venuti dal Languedoc per presentare al Salone la "classe Minone", ovvero la Class 950: Jean Marie Vidal e figlio, il valoroso e temuto equipaggio di Jason. Jean Marie era alla partenza a La Rochelle, e di nuovo qui a Genova: un buon vento speciale con l'accento che canta del Languedoc da un grande marinaio. Di passaggio a Genova, anche se lampo, si è visto Ernesto Moresino. Preso in giro dallo stesso Jean Marie: "l'allievo supera il maestro?".


Da Gottifredi&Maffioli, partner tecnico di Dani, abbiamo incontrato il rigger Tommaso "Tommy" Stella, l'uomo che piomba una cima più velocemente della sua ombra, in pieno colloquio con Pier Angelo Maffioli. Tommy aveva fatto il viaggio sia a La Rochelle che a Funchal. Al Dott. Maffioli abbiamo chiesto come era nata la partnership tra Dani e la sua azienda. "E come avrei potuto dire di no? E' venuta a trovarmi qui al Salone e ci ha presentato il suo progetto con tale determinazione e naturalezza! La risposta non poteva che essere positiva. Gli ho detto di passare a Novara quando voleva." E così i circa 200 metri di drizze, scotte e cime di ogni genere che fanno camminare Tacchificio Monti vengono dal marchio più gettonato. Stessa musica da Harken Italy, altro partner tecnico che ha fornito in anteprima i due nuovi winch primari. Sono modelli Radial con un grip speciale che preserva le calze delle scotte. Per un test reale sul materiale, in effetti, la Transat non è male...

Saluti infine da tutto lo Yacht club Italiano e dalla scuola di mare Beppe Croce.

Intanto, siamo al decimo giorno di regata e continua il "paso doble" tra Hervé e Dani.



lunedì 12 ottobre 2009

Giorno 9: fuori Capo Verde


Prosegue la Transat di Dani e Tacchifico Monti. Le isole di Capo Verde sono passate e si va avanti verso Sud, l'Equatore e il Pot au Noir. Da ieri, Dani naviga di conserva con Hervé Aubry su Ville de Pornichet. Quest'inverno al centro Oceanskill, a Pornichet appunto, una cittadina del Sud Bretagna, Dani e Hervé si sono allenati insieme. Il giorno prima della partenza, Dani diceva la stima che aveva per lui, "uno motivato che poteva fare molto meglio nella prima tappa e che mi piacerebbe poter seguire nella seconda". Così è, e di sicuro i due avranno l'intenzione di risalire in classifica. Le due barche navigano appaiate, probabilmente a vista. Occupano i posti 20 e 21 in classifica, hanno 132 miglia di ritardo sui primi, ancora 1.870 miglia da percorrere e sono posizionate al centro della flotta con tre barche più a Est e un gruppo più nutrito a Ovest.
Ormai nella discesa verso Sud, Dani avrà in mente la prossima difficoltà, cioè i calmi equatoriali. Dovrà scegliere la longitudine in cui inizierà ad attraversare la Zona di Convergenza Intertropicale (ZCIT), cioè la regione di bonaccia, groppi e nuvoloni che fa da transizione tra gli alisei di Nord Est dell'emisfero Nord e gli alisei da Sud Est dell'emisfero Sud. Per complicare il tutto, una depressione temporalesca a largo del Sierra Leone sta perturbando il regime di alisei e la posizione prevista della ZCIT per i prossimi giorni* è molto instabile. Per ora molto alta in latitudine dovrebbe scendere martedì prima di risalire mercoledì. Dove passare in tutto ciò? Non a Est di 27°W aveva detto Bernot prima della partenza.
Insomma un bel pò di lavoro anche per il cervello.

* Posizione ZCIT
ZCIT :
Lundi 12 TU : 08N18W, 10N25W, 12N40W
Mardi 12 TU : 05N18W, 09N23W, 11N36W, 15N45W
Mercredi 12 TU : 08N18W, 11N24W,15N48W










giovedì 8 ottobre 2009

Basta bolina, fuori lo spi

Finalmente passata la dorsale anticiclonica. Sono entrati i tanto attesi alisei, sono qui: 15 nodi in media, da Nord Est, come da copione. Ma quanto sono stati lunghi questi 4 primi giorni! Tutti di bolina, con vento anche teso all'inizio, groppi e piogge sotto Madeira, poi via via è calato fino a diventare bonaccia vicino alle Canarie.
Dani finora ha seguito una rotta abbastanza conservativa né troppo all'Est come ha fatto Andrea Caracci (i due non sono molto distanti chissà se si sentiranno oggi col VHF?), né troppo a Ovest come sta facendo l'attuale leader tra i serie Charlie Dalin. La velocità registrata su Tacchifico Monti questa mattina è di 8,49 nodi, rotta a Sud. "A donf'", come piace a Dani.
Non è male questa posizione un pochino a Est lungo le coste dell'Africa: le previsioni vi danno più pressione e avrà un angolo migliore quando si tratterà di strambare verso Capo Verde dove c'è un passaggio obbligatorio tra le isole di Santo Antao a Nord Ovest e Maio a Sud Est.
Vai Dani, vai.

sabato 3 ottobre 2009

Partons, la mer est belle

"Partiamo il mare è bello". A Les Sables per la partenza del Vendée Globe qualcuno sui moli teneva un grande striscione con scritta questa frase, il titolo di una canzone tradizionale.
Il mare è bello si, ma quanto è lontana Bahia! Tanto a Funchal pioveva da tre giorni.
Sarà bolina per cominciare, poi si vedrà.


giovedì 1 ottobre 2009

Countdown due

Domani é l'ultimo giorno prima di mollare gli ormeggi. Sui pontili si continua a bricolare, qui a lato una foto che sembra una opera d'arte invece é tutta una fili di timoni rotti in riparazione in attesa dell'ultima mano di fluo. La tensione é gia alta, mi sento come se la partenza fosse tra due ore. Oggi ho imbarcato l'acqua e domani mattina un po di cambusa fresca per i primi giorni. Ho ancora qualche piccolo lavoro da fare in barca ma é tutto complessivamente a posto. Purtroppo la giuria non ha accettato la mia richiesta di modificare uno dei miei due spi rimasti per metterci una mano visto che non ho piu uno spi piccolo, mi rimane da sperare che non ce ne sia bisogno, anche se bisogna essere molto ottimisti a dirlo prima della partenza di una tappa di 3100 miglia. La grande questione di queste ore é il meteo, differentemente dalla prima tappa ci sono due grandi opzioni da prendere sulla strategia. La bassa pressione sulle Azzorre che si estende fino ad Ovest delle Canarie, la depressione sul Sud della Mauritania e la dorsale con poca pressione tra i due sitemi creano una situazione un po complessa e una navigazione piuttosto lunga prima di entrare nell'aliseo. Al momento attuale si presentano quindi due opzioni: ovest o est. L'opzione ovest vuol dire una lunga bolina con mare formato ma una navigazione piu facile una volta entrati nell'Aliseo, la Est una discesa verso SE attraversando una dorsale con poca pressione verso le Canarie ma mare meno formato e vento da NE ben stabilito gia pochi giorni dopo la partenza. La decisione finale la prenderó all'ultimo momento anche se la situazione sembra piuttosto stazionaria.