Ripartiti da Palamos dopo 24 ore di stop che in realta mi sono sembrate due visto che la meta del tempo l ho passata per burocrazie, timbri, capitanerie ecc, e mentre riparto mi domando se la sosta mi ha fatto bene o no... che mangiare in un ristorante e dormire una manciata di ore tutte in fila mi sembra un lusso ma dall altro lato spezza una specie di ritmo che anche se faticoso ma mi faceva andare e macinare le miglia.. Allora si risale, il mistral è ormai in calo ma non si è ancora esaurito del tutto quindi si bolina verso il Creux. Alle Medes il mare diventa incasinato, un sguardo alla carta e si vede che il fondo qui si impenna di oltre mille metri e visto che il Crossmed da ancora vento mi porto un po fuori per stare "piu comoda". Si passa di nuovo la boa del Leone e poi finalmente un po di andatura al traverso approfittando della coda del mistral e via verso le Porquerolles. Passaggio alla Petite Passe con le ariette e contatto telefonico con Ernesto durante il quale mi aggiorna sull evoluzione meteo: entra un bel flusso da SW ma mi devo spicciare prima che rinforzi su Capo Corso con un F7... sono impaziente di ripartire e finche non riesco a prendere questo flusso ancora coperta dall Ile du Levant faccio mille cambi di vele ma infine eccolo, un ammainata prudenziale dello spi grande in un rinforzo decido infine per il piccolo che si rivela la scelta ottimale si plana verso la Giraglia . Lo tengo su tutta la notte anche se ogni tanto sono tentata di tirarlo giu per riposare invece rimando e rimando per la fretta di arrivare a Capo Corso prima degli schiaffoni e infine in un attimo ho fatto anche questo pezzo, 120 miglia con supplemento rapido... Le batterie ormai mi hanno lasciato, il pilota è per figura... timone, timone e timone... Scendo per prendere qualcosa da mangiare o per aggiornare il libro di bordo quando la barca è equilibrata e la posso lasciare da sola... ma riposare per il momento niet. Dopo Capo Corso mi infogno dietro l Elba e mi sembra di non venire piu via, poi ecco il Giglio, mi ricordo dei Gran Premi, un po di foto girano nella mia mente. Giannutri sulla carta è proprio qui vicino al Giglio invece la bolina ne allunga la distanza, nella serie di virate uno squarcio nel genoa, ormai non lo tiro nemmeno piu giu il "nonno" e lo pezzo li com è un po di alcol e due cerotti, anche lui deve ancora stringere i denti, siamo gia nelle acque di casa ma e ancora lunga... Il lato S di Giannutri e un falesione molto selvaggio con questo faro che lo sovrasta, bello peccato fare sempre tutto di corsa, la foto, il diario, cambio vele e il paesaggio è in secondo piano. Fiduciosa metto lo spi grande dovrebbero essere portanti almeno questo primo pezzo a risalire a Capo Corso non voglio credere che molli... invece dopo poco si ciondola. Al contatto telefonico Ernesto mi aveva gia predetto tutto e anticipato il "film" della notte: vento da NW per risalire. Per fortuna alla fine mi lascia salire senza fare i bordi, bolina si ma ci sto e alla fine sbuco proprio davanti a Macinaggio. Passato per la seconda volta Capo Corso si va a Nizza, di nuovo SW che pero non è intenso come previsto e arrivo a Cap Ferrat, un po dopo il previsto, ma comunque con dei tempi decenti. Intanto non devo pensare da quant è che non dormo, ora è tutto un lungo costa fino a Genova. Il Crossmed continua a lanciare BMS, F7 da SW, ma questa volta in consultazione con il routier di fiducia decido di prenderlo per arrivare presto a casa. Preparo la barca per le condizioni robuste, e ogni piccolo aumento del vento dico ecco adesso arriva. Invece niente, il flusso era evidentemente molto piu al largo e io sottocosta ho preso solo qualche avanzo ma arrivo a Capo Mele che mi sembra di essere a casa. L ultima notte invece sembra non volermi fare arrivare, poco vento, e quello che c è è sul naso... sono un po alla frutta non riesco a stare sveglia, tengo la barra e cerco bolinando di rosicchiare tutto quello che posso in angolo, invece poi mi addormento ogni volta e poggio verso terra, e mi tocca ricominciare da capo, in piu non ho capito che il vento ruotava verso E e cosi eccomi a Pegli anzichè a Genova. Non è possibile, sono a casa e non riesco nemmeno ad entrare in porto. Alla fine in uno slalom tra i traghetti eccomi, lo Yacht Club, sono arrivata sono veramente stanca e sogno solo di poter chiudere gli occhi e lasciarmi andare... Queste mille miglia sono state arricchenti, anche se faticose per la mancanza di sonno a causa dei problemi di energia a bordo, e forse per aver sempre cercato di fare camminare la barca, un po per slalomare le condizioni cattive, un po forse per abitudine, per il ritmo che si prende a navigare cosi, ma ora che anche questa e messa via sono contenta.. Grazie Jollino, e Grazie al mare di avermi lasciato passare.
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