Mini Solo 16 - 18 Maggio
Sanremo - Portofino - Sanremo
18, 21 nodi… niente, non ci sta piu… via il genoa e su il solent, 25, 28, eh no eh che c’è la bolinazza fino a Portofino e mancano solo 12 miglia, virgola otto, ma se aumenta ancora mi si moltiplicano al quadrato, 30, 32 eh basta, giu le mani, e anche la mano al solent è ormai d’obbligo… 35… fai pure tanto la tormentina non la metto…Una virata un’altra, un’altra e ogni volta si incasinano le volanti tra di loro, una pena, mi si incastra tutto quello che mi si puo incastrare, mi fanno male le ginocchia, non ho chiuso il bavero della mia super cerata da astronauta e mi è entrata un’onda e il mio pile caldo e confortevole è diventato un ricordo. La pelle delle mani a forza di stare bagnata si è ammorbidita e tirare su lo scottino del carrello randa mi sembra lasciarcela attaccata ogni volta che faccio una regolazione. In piu, la cosa che mi infastidisce di piu, il casino in pozzetto, è tutto un grumo, una specie di nodo margherita ripassato tra scotta randa, drizze, volanti, un casino, e non devo guardare dentro, un’altro grumo di vele, con un brodo di acqua di mare che sciacquetta il mio cambio asciutto che avevo messo si nella sacca stagna ma nella fretta non l’avevo chiusa cosi è caduta durante una virata insieme al contenitore del cibo che si è rovesciato. Se non scendo subito a recuperare il tutto avro zuppetta di biscotti e prosciutto crudo a bagno in giro per la barca. Ok, scendo, ma siccome ho su un po troppa tela il pilota non tiene, straorza e virata involontaria, tutto da capo, il casino delle volanti ecc… Beh insomma, l’andata oltre alla “variante Brignole” sulla tattica, è stata un po faticosetta, non resta che girare la boa e tornare indietro. Non ho ancora mangiato ne dormito, ho la nausea da quando siamo partiti, un po dalla fatica un po dal mare e forse dal trambusto dei giorni precendenti che viene a chiedere il saldo proprio adesso. Dopo il giro di boa tutto si calma, waypoint Sanremo ma il vento ha girato.. ancora bolina, uffa. Regolo il genoa e mi rassegno, vai di NKE e visto che mi cala la palpebra magari lascio che scenda, ma è un’attimo, quasi quasi ci sta il frullone, si lavora di nuovo. Regolo di nuovo tutto, magari posso chiudere gli occhi un momento, ma dopo un po, quasi quasi ci sta lo spi, e si lavora, di nuovo niente riposino ma almeno è un sollievo andare cosi, mano alla barra e mi godo lo spi fino a poche miglia davanti a Sanremo. Arrivo notturno con un’accoglienza perfetta fino in banchina, anzi fino alla sede dello Yacht Club Sanremo dove aspettano panini e croissant, poi finalmente srotolo il mio sacco a pelo rimasto all’asciutto in macchina, ed è un tuffo nelle braccia di Morfeo.
1 commento:
Ciao Daniela, qui è la redazione di Fare Vela. beh, volevamo solo ringraziarti per averci levato dalle scatole Christophe per almeno tre settimane. Era ora che qualcuno avesse il coraggio di compiere questo grande, ma significativo passo.
Scherzi a parte, vi seguiremo con attenzione, per cui.... non fermatevi.
Cari saluti a Ernesto da me (emanuel), che è tanto che non lo sento.
un abbraccio a tutti
la redazione di FV
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