martedì 29 dicembre 2009

Foto su Voiles et Voiliers

È appena uscito un articolo su Voiles et Voiliers con un'altra bella foto di Thierry Martinez con Tacchificio Monti in primo piano fatta in partenza dall'elicottero:
Saison 2010 : tout pour le plaisir !
Forte de près de 400 adhérents, la Classe Mini est de loin l’association de course au large qui regroupe le plus grand nombre de coureurs, à l’image des 84 solitaires engagés dans la dernière Transat 6.50 Charente-Maritime/Bahia en septembre dernier. Depuis une dizaine d’années, le calendrier s’est régulièrement étoffé pour offrir aux “Ministes“ un bel éventail d’épreuves variées en Atlantique comme en Méditerranée. Tour d’horizon des rendez-vous 2010… (vedi tutto)

lunedì 21 dicembre 2009

Video

Ecco un bell'insieme di immagini video per rinfrescare i ricordi in attesa del video fatto a bordo di 538 in fase di montaggio. Intanto la barca è arrivata a Lorient sana e salva e riposa sull'invaso dopo un viaggio davvero lunghissimo.

domenica 29 novembre 2009

Photo du large (variation)

Ricevo or ora un messaggio dalla barca che, questa volta senza di me, sta facendo la sua seconda traversata atlantica. Altre 4,500 miglia con medie di 320 miglia nelle 24 ore e velocità di 14 nodi... Beh pas mal, no? È partita giovedi scorso e l'arrivo è previsto per il 10-11 Dicembre. Scarico e poi trasferimento in un cantiere non lontano da Lorient per rimettere di nuovo tutto insieme. Ricominciamo con le andate e ritorno Torino/Nantes (penso che Air France dovrebbe farmi un regalo) ma la prospettiva di un'altro inverno in Atlantico mi sembra niente male.

martedì 24 novembre 2009

Grazie

Mi prendo in questo momento il rischio nominare alcune persone che mi hanno aiutata e che stanno continuando a farlo, pur sapendo che è impossibile nominare tutti. Ma anche con il rischio di omissioni sento che questo breve post è un must. Molte persone le ho potute ringraziare di persona, altre non ancora, ma quello che è certo è che continuerò a ringraziare tutti ancora nel futuro perchè senza tutti questi nomi non ce l'avrei mai fatta. Questi nomi hanno contribuito a rendere vero quello che poco tempo fa era un sogno. Seguono ordine sparso, perchè cosi come è impossible stilare una lista completa è impossibile elencare per importanza e consistenza il sostegno che ho ricevuto. Grazie. Un grazie enorme.
Yacht Club Italiano, Tacchificio Monti, Landhaus Italien, Gottifredi Maffioli, Harken, Winch, Aics, Carlo Croce, Antonio Cairo, Pierangelo Maffioli, Juan Somavia, François Eyraud, Giacomo Barbieri, Luca Del Zozzo, Giorgio Beltrame, Luigi Ciccarone, Hervé Aubry, Charles Euverte, Yann Bouquet des Chaux, Thierry Martinez, Yves Bernot, Béatrice Nogues, Mathieu Girolet, Dominique Barthel, Claudia Perino, Olga Gazzola, Micaela Strippoli, il circolo del ramino, Christa Ten Brinke, Ysbrand Endt, Isabelle Magois, Alexis Bertin, Christophe Julliand, Ernesto Moresino, Marco Berzigotti, Sandrine Bertho, Yves Le Blevec, Michele Zambelli, Robin Poppe, Clelia Pellerino, Martha Tirelli, Chiara Cavaglià, Analourdes Herrera, Davide Flamini, Sybille Luft, Christian Klein, Enrico Podestà, Simone Gesi, Maurizio Vettorato, Nicola Ricchetti, Gladys Bounous, Beppe Vercelli, Arun Kumar, Eva Holzner, Beppe Facco, Gwen Pennarun, Simon Mastrangelo, Jean-Marie Vidal, Romain Vidal, Francesco Toselli, Fabrizio Boffa, Andrea Dettori.... and many more... Grazie.

sabato 14 novembre 2009

Cargo


Le barche sono sistemate per la spedizione. Un giorno la mia e un giorno quella di Andrea. La mattina ho montato il mio invaso recalcitrante a suon di mazzetta nel capannone, e l'ambiente di lavoro li non è che sia il massimo, ma comunque uno sforzo lo fanno. Non lasciano entrare nessuno senza scarpe adatte e non permettono che si vada in giro a torso nudo. Il pomeriggio sono venuti a prendermi in due con il gommone per accostarsi lungo la banchina alla quale si accostano i cargo su un traballantissimo pontile galleggiante. La banchina è alta alcuni metri e o si scala un 5+ o ti calano una scala dall'alto appoggiata sul pontiletto traballante. C'est pas grave... ma non sono mai salita e scesa cosi velocemente da una scala. I lavori li si fanno quasi in catena di montaggio, in alcuni giorni hanno tirato su anche 12 barche in un giorno. Prima l'albero, accastastato su una pila di altri alberi, che sara spedito con un container a parte poi si tira su la barca. Andrea dall'Italia mi ha mandato dettagliatissime istruzioni via sms per schigliare la sua, ma a scanso di problemi chiedo che venga tirata su giusto prima della pausa di pranzo cosi ho tutto il tempo di lavorare in pace senza che mi facciano fretta. Per una volta tutto fila liscio come l'olio e ho anche il tempo di pulire bene la carena. Si appoggia la barca su un carrello e viene sistemata dentro ad un capannone insieme alle altre in attesa che arrivi il cargo che le porta a Lorient o a Le Havre. Per la spedizione a Lorient, è noleggiato tutto un cargo appositamente mentre per le Havre la spedizione viene fatta su un cargo che trasporta anche altro. La data di arrivo in Europa non si sa ancora perche dipende da quando arriva il cargo per caricare. Intanto i capannoni sono rimpinzati delle nostre barche ad aspettare. L'immagine della barche stoccate li si sovrappone a quella di quando poco fa eravamo sulle onde, ed è inevitabile pensare a quelle sensazioni, che una volta vissute non ti lasciano, e no, non è tutto come prima, perche piu di prima ci vuoi tornare.

lunedì 2 novembre 2009

Si smonta


Ormai e tutto impacchettato e devo dire che fa un certo effetto. Questa è la foto di come si prensentano i pontili. Via albero, sartiame, timoni, pannelli solari, attrezzatura di coperta, è tabula rasa. Nemmeno negli ultimi due cantieri che ho fatto, quello di quest'inverno e quello pre-transat avevo smontato cosi in profondita. I pontili si sono un po svuotati e rimangono di corvee quelli che devono fare la spola per caricare sul cargo. Non si sa ancora quando le barche arriveranno in Europa, la maggioranza arrivera a Lorient e un piccolo gruppo invece a Le Havre e poi bisognera vedere bene un programma su come organizzasi con il bolidino.
Il mio turno per caricare sara il 9 e il 10 novembre con la mia barca e quella di Andrea Caracci costretto al suo rientro anticipato in Italia. Ma tutto quello che é smontato presto sara di nuovo messo insieme.

domenica 1 novembre 2009

Prizegiving

Anche la premiazione è fatta, serata flocloristica con capueire e caipirine varie (scusate la mancanza di accenti ma vi scrivo con una tastiera francese) si sono chiusi gli impegni ufficiali da questa parte del mondo (nella foto con me Anna Corbella e Marine Feuerstein, mancano nella foto Sandrine Bertho e Izabelle Pimentel). Il prossimo sarà Parigi durante il salone nautico per la premiazione delle due tappe. Intanto mentre si finiscono i lavori per preparare le barche e caricarle sul cargo nei prossimi giorni c'è ancora qualche ultimissimo arrivo per qualcuno che ha avuto una seconda tappa particolarmente lunga. Durante la premiazione tutti gli skipper, il GPO e Classemini al quale vanno i ringraziamenti per una organizzazione impeccabile. Annabelle credo sia sia stata buttata in mare praticamente ad ogni arrivo (il che fa circa 77 bagni), a Isabelle andava messo un actigrafo visto che ha fatto piu turni per stare sveglia di qualunque skipper per accogliere le barche che arrivavano, un Alexis sempre sorridente ha dato un assistenza veramente professionale, e tutti gli altri non ultimo Denis che rimane sempre un grande personaggio diventato ormai istituzione della Transat. Tra non molto (sic) si prepara la borsa per ritornare ad altri climi. A prestissimo!

lunedì 26 ottobre 2009

E adesso che faccio?

É fatta. Bahia. É un sogno grandissimo che si é realizzato. É difficile dire in poche parole tutto quanto e non so da dove cominciare a raccontare. Adesso a getto posso dire che a 24 ore dall'arrivo ho ancora addosso forte l'onda di felicitá dell'essere arrivati, dell'avercela fatta, l'abbraccio delle persone che amo e degli amici che hanno vissuto con me questa che é veramente una enorme avventura. Sta notte ho dormito in un letto vero, ho fatto una doccia vera (non un'altra onda in testa), mangiato un pasto vero (niente hachis parmentier) e sta mattina mentre facevo una colazione a cinque stelle dicevo... e adesso? Che faccio? Intanto ora si mette a posto la barca, che é stata a dir poco fantastica. In certi momenti l'ho veramente strapazzata e sono arrivata qui, in un altro continente, in un altro emisfero, dall'altra parte dell'Oceano, dopo 4100 miglia senza avere rotto niente. Giusto qualche piccolo problemino ogni tanto con il pilota che ho dovuto reinizializzare un paio di volte, un paio di scioperi causa gran caldo della pila a combustibile che mi hanno costretto a qualche turno in piu al timone, il paranco della randa sradicato, un grillo rotto e una stecca persa. Niente. Io anche sono tutta intera, nonostante gli allarmismi nati dal mancato funzionamento della balise che hanno fatto pensare al mondo intero che ero colata a picco e invece ero in pieno match race con Hervé Aubry. Per la forma fisica devo ringraziare Eva, la mia dottoressa, che mi ha dato una serie di consigli che mi hanno fatto arrivare a Bahia in ottimo stato di conservazione. In un solo post non si possono raccontare 20 giorni di avventura adesso solo una piccola anteprima, il momento piu bello: quando ho incontrato Hervé a Capo Verde, entrambi con lo spi grande con 25 nodi che filavamo bordo a bordo come dei matti, planavamo che si volava, era bellissimo. Il momento piu duro: nella parte finale del pot au noir Hervé mi era passato davanti e ho spinto al massimo per riprenderlo con continui cambi tra spi e drifter, entravo a tutta birra nei groppi con lo spi, senza dormire mai e timonando sempre. La notte successiva, la stessa quando a poche miglia da me Antoine ha perso la sua barca, siamo stati strapazzati ben bene da una serie di groppi e io ero in debito di sonno, non dormivo da due giorni e li per la prima volta in vita mia ho avuto delle allucinazioni. Avevo finito le batterie, non solo fisicamente ma anche di testa, non capivo dove stavo andando, confondevo la realtá con delle cose che immaginavo, li é stata duretta. La cosa che mi ha impressionato di piu: l'entrata nel pot au noir. Dietro il cielo azzurro davanti come un sipario nero, quasi una barriera fisica. Il GPS con la sua freccina mi indicava dritto, li dentro, buio come di notte, e io mi dicevo no, non voglio andarci... poi un momento 15 nodi in poppa, un momento 30 di bolina. Ed é impressionante come saliva in fretta il vento, in un istante. É stato un pot au noir secondo me particolarmente virulento, a volte mi dicevo ma sono veramente condizioni dantesche, é infernale tutta sta cosa. Non vedevo davvero l'ora di uscirne. Il capitombolo piu grande: una strapoggia da manuale, avevo dato un piu uno al pilota e lui ha fatto un piu dieci, un macello enenarrabile, ho fatto due giri su me stessa con tutto girato al contrario, un disastro, ma dopo un quarto d'ora eravamo di nuovo in pista anche questa volta senza nessun danno. Mangiare é stata un'impresa, ho portato a Bahia piu di meta della cambusa, ho consumato pochissima acqua, benedetto letteralmente i due piloti automatici sia l'idraulico che il pilota di emergenza che ho usato spesso per risparmiare energia. Ringraziato Luca che mi ha dato il gomitolo di lana poco prima di partire con il quale ho spesso giuncato gli spi per darli con vento evitando senz'altro qualche disastro. Ho potuto leggere un libro contrariamente ad ogni mia previsione e mi sono goduta la playlist dell'ipod nei lunghi turni notturni al timone. Ora vado a mettere a posto la barca, gli spi sono ancora buttati dentro li da spinare e dentro é come se fosse esplosa una bomba... A bientôt le reste... à toute allure.....

Le foto dell'arrivo by Thierry Martinez
















domenica 25 ottobre 2009

Missione compiuta: 22 giorni e 54 minuti















Eccoci. Alle 15e56 (un po' in ritardo per l'aperitivo;) Dani ha tagliato il traguardo. Arrivata a Bahia, ha rispettato il rituale: bagno forzato, caipirinha e frutta fresca. La seconda tappa è durata 22 giorni e 54 minuti su una distanza di 3.382 miglia. Sulla somma delle due tappe il suo tempo è di 29 giorni, 18 ore e 50 minuti per una distanza di 4.615 miglia. Nella classifica finale della Transat 650 2009 si aggiudica il 21mo posto nella categoria serie. Ora, passo e chiudo, lascio la tastiera alla diretta interessata che di sicuro avrà tanto da raccontare. Vogliamo sapere tutto.




Sull'arrivo

Dani sta tagliando la linea di arrivo proprio in questo momento. Ho sentito Christian, il padre di Daniela: il Landhaus Italien al completo è salito su una barca a motore per seguire Dani nelle ultime miglia. Sta bene (scherzo, scherzo ma che ne sapevo se andava tutto bene a bordo), ha il suo sorriso dei grandi giorni. E già, tra qualche minuti aggiungerà il proprio nome alla lista delle Isabelle Autissier, Catherine Chabault, Ellen MacArthur, Sam Davies o Isabelle Joschke... Tutte navigatrici che hanno cominciato proprio con la Mini.

-36. Istruzioni per la preparazione







Istruzioni per la preparazione:---> In un bicchiere di vetro tipo largo inserite il limone tagliato a cubetti e lo zucchero di canna. Con un pestello pestate il limone in modo da amalgamarlo bene con lo zucchero di canna. Aggiungete il ghiaccio spezzettato fino all'orlo e la Cachaça coprendo circa 3/4 di bicchiere. Mescolate bene.
Tempo stimato per la preparazione:---> 5 min.
Tempo stimato per la degustazione:---> appena ha ormeggiato la barca.

Certo che è brava Cap'tain Tosta Klein non solo ci tira fuori una signora regata, regolare e costante, ma ha la classe di arrivare anche all'ora dell'aperitivo. Dico brava, bravissima.



-78

Il rilevamento delle ore 2.00 indica -78 miglia all'arrivo (un Nizza Genova). Scrivo questo post alle 8 ma con l'ora legale in realtà sono le 9. Tra l'ultimo rilevamento e adesso, Dani ha navigato per 7 ore. Considerando 5 nodi di media, e facendo tutti -ma proprio tutti- i dovuti scongiuri-, avrà percorso 35 miglia quindi in realtà non sono 78 che mancano ma 33. Altro che Nizza, la Gallinara!

sabato 24 ottobre 2009

-140 miglia & foto dal largo




































Il sito della transat ha pubblicato alcune foto di Tacchificio Monti in navigazione prese dalla barca accompagnatrice Podororange. Si vede Dani A donf' con il Code 5 a riva e una mano nella randa: preferiamo vederla così piuttosto che salita in testa d'albero come era capitato nella prima tappa.
Cosa fa con il mezzo marinaio nell'ultima foto qui a fianco, ahime, rimane un mistero. Ma lo sapremo domani...
Ah, dimenticavo: -140 miglia (un Giglio-Genova) al rilevamento delle ore 16

-182

182 miglia all'ultimo rilevamento pubblicato (ore 11).

- 218. Riccardo spiaggiato


Meno 218 per Daniela alla classifica di questa mattina alle ore 5.00.
Tra le barche di serie, Charlie Dalin ha vinto la tappa ieri sera senza però recuperare il ritardo che aveva sul portoghese Francisco Lobato arrivato nella notte. Lobato vince così la Transat 650 2009.
La brutta notizia di questa mattina è la disavventura capitata al napoletano Riccardo Apolloni: spiaggiata a 60 km dall'arrivo. Riccardo stava facendo una regata stupenda, si trovava al secondo posto. La barca ha un timone rotto ma lui sta bene. Ha potuto avvisare Patrizia sua compagna, neo mamma di un piccolo Mattia. La direzione della regata sta organizzando gli aiuti.
No proprio no. Non ci voleva.
Nella foto: Riccardo e Patrizia prima della partenza a La Rochelle. Il sito di Riccardo per mandare messaggi: http://www.iomibarcameno.it/

venerdì 23 ottobre 2009

-316 miglia

Ancora 316 miglia, 316! E' stata una giornata difficile su ITA 538. Questa mattina alla classifica delle 5, Daniela era a meno di 10 miglia di Yves Ravon e Hervé Aubry vicinissima. Questa sera sono un po' più lontani a 15 miglia. Il vento ha girato a Nord Est, quindi di poppa piena per fare la rotta diretta, i due hanno scelto di continuare verso Sud, mentre Dani sembra voler avvicinarsi alla costa. A questo ritmo Captain Dani dovrebbe arrivare domenica sera a Bahia. Dai domenica!

giovedì 22 ottobre 2009

Riecco Dani sul tracking


Olga, detta Olghina tifosa number one (di schiena nella foto di Thierry Martinez), il giorno della partenza), mi ha chiamato per segnalare che Dani è riapparsa sul tracking delle ore 13, segno che la balise Gps ha ripreso il lavoro. Dani lei, non ha mai smesso. Si trova a 520 miglia del traguardo (lunedì mattina dai), al 21mo posto a 7 miglia di Hervé Aubry.
Va molto meglio così.

500 miglia

Saranno più o meno 500 le miglia restanti fino a Bahia. La distanza di un Gran Premio d'Italia o della prima tappa della Marsiglia Algeri, allora erano le regate lunghe del circuito, oggi per noi a terra, ma speriamo anche per Dani in mare, in confronto alle 2.600 miglia già fatte nella seconda tappa e alle 1.100 della prima, sembra poca roba. Certo che non lo è. In mare non c'è mai niente da sottovalutare. Ma il vento dovrebbe soffiare fino all'arrivo previsto per... Domenica? Dai domenica sera!

mercoledì 21 ottobre 2009

Problemi di posizionamento


Argl. Ci mancava solo questo! La balise con il Gps integrato che ci tiene aggiornati sulle posizioni e le velocità di Dani non emette più. Ci dà un orripilante NC alla classifica di questa mattina alle ore 5.00. Magra consolazione è capitato lo stesso problema a Simon MacGoldrick qualche giorno fa (e non è ripartita). Queste balise sono alimentate da batterie interne, si vede che sentono anche loro un po' di stanchezza. Due anni fa durante la scorsa edizione ci fu una vera e propria ecatombe. Prima della partenza, durante il briefing degli skipper, quando gli organizzatori hanno spiegato il funzionamento, speravano aver risolto il problema. In effetti è un po' meglio ma...
Comunque sia, un vero peccato. Ci tocca seguire il fine della regata così, sapendo poco o niente e sarà molto meno divertente anche perché il finale sarà molto intenso dal punto di vista della regata.
Per avere un idea di dove si trova Dani però, possiamo seguire Hervé Aubry su Ville de Pornichet, vedrete che non sarà molto lontana e speriamo davanti. Da Capo Verde, questi due sembrano navigare di conserva. Notiamo questa mattina che Hervé ha scelto di tenersi più a Est rispetto alla flotta che passerà più vicino all'isola di Fernando De Noronha.

martedì 20 ottobre 2009

Giorno 16: all'Equatore



Dani ha passato l'Equatore questa mattina. Siccome non è la prima volta che taglia la Linea in barca a vela (nella foto un ricordo della crociera su Martinez del 2004/2005, Dani è in secondo piano con una mano fa la V della vittoria e dall'altra tiene il timone), potrà fare a meno della tradizionale cerimonia di passaggio ma una dedica a Nettuno per collazione di sicuro l'avrà fatta.
Finalmente è arrivato quel giro del vento che aspettavamo, da Sud Est è passato a Est. Da ieri Daniela ha potuto lascare le vele del suo Tacchificio Monti e la velocità aumenta (6,3 nodi questa mattina alle ore 5). Il problema è che chi è andato più a Ovest ha avuto quel giro di vento e potuto accelerare prima di chi era più a Est come Dani o Hervé. Conseguenza: la flotta si è allungata e le barche si allineano sulla rotta diretta per Fernando Do Noronha ancora distante 210 miglia dalla prua di ITA 538. Ormai la regata è corsa di velocità pura. Rimangono meno di 900 miglia fino a Bahia. Forza Dani!

domenica 18 ottobre 2009

Giorno 15: di bolina negli alisei da Sud Est



















Dimenticate le calme e lo stress del Pot Au Noir, il vento è tornato sulla flotta. In mezzo all'Atlantico Dani naviga a contatto con altri concorrenti della "Pornichet Connection." C'è il solito Hervé Aubry che duella con Dani da Capo Verde e l'italiano Luca Del Zozzo su Corradi che ha vissuto un Pot au Noir poco felice. Questi si conoscono bene, si sono allenati e preparati per la Transat insieme. Tra loro c'è tanta stima reciproca ma anche un sano agonismo. Sapere che sono vicini probabilmente aumenta la motivazione per la fine della regata.
E' cominciato un lungo bordo di bolina. Mure a sinistra con la barca sbandata che sbatte sulle onde. Non il massimo del confort ma almeno si avanza. Poi, in queste condizioni, se non ci sono problemi di energia a bordo il pilota automatico regge senza difficoltà. Magari Dani si potrà "riposare" un po' (riposare con le dovute virgolette).
A 420 miglia (due giorni e mezzo di navigazione), il prossimo obiettivo sulla rotta è l'isola Fernando de Noronha da lasciare a destra, poi rotta libera verso la punta Nord Est del Brasile, Recife e Salvador De Bahia ancora lontana 1.140 miglia. Man mano che si scenderà verso Sud, il vento girerà a destra, cioè da Sud Est verso Est. Quindi potrebbe favorire chi, come Dani e gli altri concorrenti vicini, saranno più a Est.
Nelle carte a sinistra la rotta più occidentale del leader tra i Serie, Francisco Lobato. Nel cerchio rosso la posizione più orientale della Pornichet Connection. In mezzo il gruppo ancora compatto (incredibile dopo quasi 2000 miglia di regata).
Tra Lobato e Dani, il sito indica un gap di 114 miglia misurando le distanze rispetto all'arrivo. In realtà tra loro due c'è un grado di latitudine di differenza (cioè 60 miglia) ma 15o miglia di distanza laterale Est Ovest. Se Lobato e il suo missile sembrano irraggiungibili, non è il caso del gruppo di mezzo. Est o Ovest? Chi avrà avuto ragione? Risposta nei prossimi due giorni.

venerdì 16 ottobre 2009

Giorno 12: nel Pot con Iomi Fido


Ottimi numeri questa mattina: 6 nodi, rotta 175 cioè pieno Sud senza scivolare troppo a ovest. Due giorni fa, Dani aveva 130 miglia di ritardo sul primo, questa mattina sono 65 con un balzo di 5 posti in classifica. Pure sapendo che l'elastico si allungherà di nuovo e che il perfido pot au noir può ancora riservare brutte sorprese, sono tutte cose buone per il morale. Non è il cane pupazzo Iomi Fido che dirà il contrario.


martedì 13 ottobre 2009

Buone onde da Genova

Si è chiusa domenica scorsa un'edizione abbastanza triste e spenta del Salone di Genova. Anche se le novità non sono mancate, il contesto economico ha reso poco entusiasti pubblico e operatori. In quel contesto, la Transat 650 in corso e la bella performance della "squadra azzurra" hanno offerto a tutti gli appassionati una bella boccata di aria fresca e pulita. Negli stand, wifi permettendo, ci si collegava appena possibile al sito per prendere gli ultimi aggiornamenti sulla regata.


A seguire gli incoraggiamenti speciali mandati a Dani e raccolti direttamente dal Salone (le mie scuse se dimentico qualcuno ma erano troppi;)

Un saluto speciale da Enrico Podestà, ottavo nella Mini Transat del 2003 sul prototipo Diabolo Slam. Enrico ha fatto qualche regata insieme a Daniela durante la stagione 2008. Lo stand della sua Sail Time era probabilmente uno dei più assidui al sito della regata, visto che a dare man forte c'era Gianluco Pantuso, presidente della classe Mini italiana. Rimanendo nella tribù minista, saluti e "banzai" da Beppe Facco, segretario della classe mini italiana e neo armatore di un mini di serie Zero (ecco perché il banzai). Salutoni da Francesco Renella, ormai solo al timone di Jamina, il mitico Super Calin rosso. Beppe, Francesco: la prossima tocca a voi!


Erano venuti dal Languedoc per presentare al Salone la "classe Minone", ovvero la Class 950: Jean Marie Vidal e figlio, il valoroso e temuto equipaggio di Jason. Jean Marie era alla partenza a La Rochelle, e di nuovo qui a Genova: un buon vento speciale con l'accento che canta del Languedoc da un grande marinaio. Di passaggio a Genova, anche se lampo, si è visto Ernesto Moresino. Preso in giro dallo stesso Jean Marie: "l'allievo supera il maestro?".


Da Gottifredi&Maffioli, partner tecnico di Dani, abbiamo incontrato il rigger Tommaso "Tommy" Stella, l'uomo che piomba una cima più velocemente della sua ombra, in pieno colloquio con Pier Angelo Maffioli. Tommy aveva fatto il viaggio sia a La Rochelle che a Funchal. Al Dott. Maffioli abbiamo chiesto come era nata la partnership tra Dani e la sua azienda. "E come avrei potuto dire di no? E' venuta a trovarmi qui al Salone e ci ha presentato il suo progetto con tale determinazione e naturalezza! La risposta non poteva che essere positiva. Gli ho detto di passare a Novara quando voleva." E così i circa 200 metri di drizze, scotte e cime di ogni genere che fanno camminare Tacchificio Monti vengono dal marchio più gettonato. Stessa musica da Harken Italy, altro partner tecnico che ha fornito in anteprima i due nuovi winch primari. Sono modelli Radial con un grip speciale che preserva le calze delle scotte. Per un test reale sul materiale, in effetti, la Transat non è male...

Saluti infine da tutto lo Yacht club Italiano e dalla scuola di mare Beppe Croce.

Intanto, siamo al decimo giorno di regata e continua il "paso doble" tra Hervé e Dani.



lunedì 12 ottobre 2009

Giorno 9: fuori Capo Verde


Prosegue la Transat di Dani e Tacchifico Monti. Le isole di Capo Verde sono passate e si va avanti verso Sud, l'Equatore e il Pot au Noir. Da ieri, Dani naviga di conserva con Hervé Aubry su Ville de Pornichet. Quest'inverno al centro Oceanskill, a Pornichet appunto, una cittadina del Sud Bretagna, Dani e Hervé si sono allenati insieme. Il giorno prima della partenza, Dani diceva la stima che aveva per lui, "uno motivato che poteva fare molto meglio nella prima tappa e che mi piacerebbe poter seguire nella seconda". Così è, e di sicuro i due avranno l'intenzione di risalire in classifica. Le due barche navigano appaiate, probabilmente a vista. Occupano i posti 20 e 21 in classifica, hanno 132 miglia di ritardo sui primi, ancora 1.870 miglia da percorrere e sono posizionate al centro della flotta con tre barche più a Est e un gruppo più nutrito a Ovest.
Ormai nella discesa verso Sud, Dani avrà in mente la prossima difficoltà, cioè i calmi equatoriali. Dovrà scegliere la longitudine in cui inizierà ad attraversare la Zona di Convergenza Intertropicale (ZCIT), cioè la regione di bonaccia, groppi e nuvoloni che fa da transizione tra gli alisei di Nord Est dell'emisfero Nord e gli alisei da Sud Est dell'emisfero Sud. Per complicare il tutto, una depressione temporalesca a largo del Sierra Leone sta perturbando il regime di alisei e la posizione prevista della ZCIT per i prossimi giorni* è molto instabile. Per ora molto alta in latitudine dovrebbe scendere martedì prima di risalire mercoledì. Dove passare in tutto ciò? Non a Est di 27°W aveva detto Bernot prima della partenza.
Insomma un bel pò di lavoro anche per il cervello.

* Posizione ZCIT
ZCIT :
Lundi 12 TU : 08N18W, 10N25W, 12N40W
Mardi 12 TU : 05N18W, 09N23W, 11N36W, 15N45W
Mercredi 12 TU : 08N18W, 11N24W,15N48W










giovedì 8 ottobre 2009

Basta bolina, fuori lo spi

Finalmente passata la dorsale anticiclonica. Sono entrati i tanto attesi alisei, sono qui: 15 nodi in media, da Nord Est, come da copione. Ma quanto sono stati lunghi questi 4 primi giorni! Tutti di bolina, con vento anche teso all'inizio, groppi e piogge sotto Madeira, poi via via è calato fino a diventare bonaccia vicino alle Canarie.
Dani finora ha seguito una rotta abbastanza conservativa né troppo all'Est come ha fatto Andrea Caracci (i due non sono molto distanti chissà se si sentiranno oggi col VHF?), né troppo a Ovest come sta facendo l'attuale leader tra i serie Charlie Dalin. La velocità registrata su Tacchifico Monti questa mattina è di 8,49 nodi, rotta a Sud. "A donf'", come piace a Dani.
Non è male questa posizione un pochino a Est lungo le coste dell'Africa: le previsioni vi danno più pressione e avrà un angolo migliore quando si tratterà di strambare verso Capo Verde dove c'è un passaggio obbligatorio tra le isole di Santo Antao a Nord Ovest e Maio a Sud Est.
Vai Dani, vai.

sabato 3 ottobre 2009

Partons, la mer est belle

"Partiamo il mare è bello". A Les Sables per la partenza del Vendée Globe qualcuno sui moli teneva un grande striscione con scritta questa frase, il titolo di una canzone tradizionale.
Il mare è bello si, ma quanto è lontana Bahia! Tanto a Funchal pioveva da tre giorni.
Sarà bolina per cominciare, poi si vedrà.


giovedì 1 ottobre 2009

Countdown due

Domani é l'ultimo giorno prima di mollare gli ormeggi. Sui pontili si continua a bricolare, qui a lato una foto che sembra una opera d'arte invece é tutta una fili di timoni rotti in riparazione in attesa dell'ultima mano di fluo. La tensione é gia alta, mi sento come se la partenza fosse tra due ore. Oggi ho imbarcato l'acqua e domani mattina un po di cambusa fresca per i primi giorni. Ho ancora qualche piccolo lavoro da fare in barca ma é tutto complessivamente a posto. Purtroppo la giuria non ha accettato la mia richiesta di modificare uno dei miei due spi rimasti per metterci una mano visto che non ho piu uno spi piccolo, mi rimane da sperare che non ce ne sia bisogno, anche se bisogna essere molto ottimisti a dirlo prima della partenza di una tappa di 3100 miglia. La grande questione di queste ore é il meteo, differentemente dalla prima tappa ci sono due grandi opzioni da prendere sulla strategia. La bassa pressione sulle Azzorre che si estende fino ad Ovest delle Canarie, la depressione sul Sud della Mauritania e la dorsale con poca pressione tra i due sitemi creano una situazione un po complessa e una navigazione piuttosto lunga prima di entrare nell'aliseo. Al momento attuale si presentano quindi due opzioni: ovest o est. L'opzione ovest vuol dire una lunga bolina con mare formato ma una navigazione piu facile una volta entrati nell'Aliseo, la Est una discesa verso SE attraversando una dorsale con poca pressione verso le Canarie ma mare meno formato e vento da NE ben stabilito gia pochi giorni dopo la partenza. La decisione finale la prenderó all'ultimo momento anche se la situazione sembra piuttosto stazionaria.

venerdì 25 settembre 2009

L'arrivo di Simone Gesi


L'altra sera abbiamo fatto un comitato di accoglienza per Simone che stava finalmente arrivando a Funchal. Dopo aver chiesto all'organizzazione tramite il sempre gentile Alexis abbiamo trovato un gommone gentilmente messoci a disposizione dal Clube Naval do Funchal. Nei giorni precedenti all'arrivo di Simone facevamo la posta davanti all'ufficio di Denis Hugues, il Direttore di regata, per avere la sua posizione aggiornata dal suo computer; le ultime miglia ci sembrava che non arrivasse mai catturato dall'anticiclone che lo faceva avanzare a pochi nodi. Sapevamo che il suo pilota era entrato in sciopero subito dopo la partenza ma non sapevamo se nel frattempo avesse avuto anche altri problemi, tutto poteva essere. Quindi dopo un giro di sms e telefonate a tutti gli italiani partiamo in spedizione notturna alle tre del mattino Luca Del Zozzo, Andrea Caracci, Luca Tosi, Gaetano Mura, Andrea Rossi, e Michele Zambelli (imbarcato su Max Havelaar) a cercarlo nel buio della notte armati di gps, vhf portatile, razzi e bottiglie di champagne. Giriamo all'inizio lungo la costa e continuiamo a chiamarlo al VHF correndo dietro a ogni luce che potesse essere quella della sua barca. Ad un certo punto ci sembra che risponda sul 16 ma si sente malissimo e non siamo sicuri che sia lui. Abbiamo girato diverse ore ma non lo troviamo. Un po delusi ci dirigiamo di nuovo verso Funchal, Andrea Caracci continua senza arrenderesi a chiamarlo al VHF e finalmente ci risponde, ci da una posizione e voliamo a 25 nodi nella sua direzione. Siamo contentissimi! Adesso che Simone ha la sua barca in mezzo alle nostre é tutto veramente a posto. Bravissimo Simone per aver tenuto cosi duro, 1100 miglia senza pilota automatico sono qualche cosa che non si puo nemmeno immaginare. Tutti i danni e le rotture si metteranno a posto nei prossimi giorni e speriamo che la prossima tappa sia per tutti un grande successo.

mercoledì 23 settembre 2009

Shark Attack

Oggi pomeriggio mentre bricolavo in barca il mio vicino, Simon Mc Goldrick di Composite Works si preparava con la maschera a fare una piccola immersione per un controllo dell'opera viva prima di ripartire per il prossimo salto delle prossime 3100 miglia fino a Bahia.
Appena è riemerso mi ha detto "Qualcosa ha morsicato il mio bulbo"
e io "in che senso? Avrai preso un'oggetto"
e lui "no, ci sono i segni dei morsi, dei denti"
Poi si e immerso nuovamente con la macchina fotografica e ha fatto questa foto. Parla da sola ed è una cosa incredibile. Non so cosa fosse se uno squalo o che. Certo è che piu o meno alla latitudine di Lisbona mentre ero al timone è emersa la testa di un'orca a pochi metri da me che rimasta li con la bocca aperta a guardarmi e poi si e immersa nuovamente. La nuotatina all'equatore forse non la faccio...

martedì 22 settembre 2009

Leg uno: La Rochelle > Madera


Arrivati. Diciamo che le cose non sono andate esattamente come volevo ma alla fine sono soddisfatta. A parte la collisione in partenza che per fortuna non ha provocato danni gravi il problema e stato che non sono riuscita a mangiare e ho portato a Madera una cambusa quasi intonsa. I primi due giorni sono stata male e non ho capito bene per che motivo. Ho navigato all'inizio con poca sintonia e con fatica. La seconda notte ho fatto un grosso strappo nello spi piccolo, aprendolo quasi in due. Ho fatto posto sottocoperta per fare una pezzatura gigante che era orrenda da vedere ma funzionava. La notte si andava che era una meraviglia il pilota portava la barca bene e intorno la nostra scia e i nostri baffi erano fosforescenti di plancton, un gruppo di delfini ci ha seguito per un po e anche le loro scie giocose erano fosforescenti. Era bellissimo. Poco dopo pero il disastro: lo spi si e sventato e ho fatto una caramella inestricabile intorno allo strallo. L'unico modo per liberarlo era salire sull'albero operazione che non era proprio una passeggiata con quelle condizioni di mare. Ho sbattuto ovunque ma alla fine ero su e ho provato a liberare lo spi. Niente da fare, l'unica era tagliarlo. Peccato che quando ho messo la mano in tasca per prendere il coltello la tasca era vuota. Mi e caduto mentre salivo. Cosi ho dovuto di nuovo scendere prendere un altro coltello e salire nuovamente. L'ho tagliato e non mi dimentichero mai la scena dello spi bianco che vola via inghiottito dalla notte. La mattina dopo il vento ha mollato un po e volevo dare lo spi grande ma quando l'ho preparato avevo ancora tutto un casino nelle drizze in testa d'albero e cosi ho dovuto salire di nuovo. Insomma questo triplice giro in testa d'albero di fronte a Finisterre con il mare formato e la perdita dello spi piccolo non hanno contribuito a farmi trovare subito le sensazioni che stavo cercando. Ma poi e avvenuta quella comunicazione con la barca che cercavo e alla fine mi sentivo di essere dove volevo e di stare facendo quello che volevo. E incredibile come sia tutto una cosa di testa. La discesa lungo il Portogallo e l'avvicinamento a Madera sono andate bene, sono contenta di essere riuscita a contornare piu meno l'anticiclone e ho avuto globalmente meno calme degli altri che mi ha permesso di recuperare qualche posizone. Il pilota funzionava e le batterie erano sempre cariche, mie e della barca, non mi sono mai sentita stanca e stavo bene. Ho pensato spesso che ho ricevuto una bella spinta con gli incoraggiamenti degli amici e l'affetto dei miei che ho capito sono un ingrediente importante in un buon risultato esattamente come una buona preparazione della barca. Nella mente di queste prime 1100 miglia mi rimane un'immagine bellissima, millecentomiglia tutte alle andature portanti. Un sogno. Dovrei fare una lista enorme per ringrazire tutti quelli che dovrei ma intanto ringrazio Christophe che ha trovato il tempo per mettere a giorno il blog. Grazie Tof! Adesso un po di bricoles alla barca e sono curiosa di scoprire Madera.

Funchal!

Che tappa, che storia, quante storie!

Partenza: "84 barche sulla linea sono tante, ma davvero tante!" La collisione? Con Cepat il Tip Top arancione come documentato da Thierry Martinez. Non c'entrava niente quindi con Sanchis e il suo prototipo. "Ero mure a dritta ma non l'ho proprio visto arrivare." Il danno? Poca roba: "in un quarto d'ora ho aggiustato il tutto." Poi i primi giorni: "non mi sono sentito troppo bene, poi è passato".
Finisterre e la bastonata. "C'erano i 40 nodi previsti da Bernot 4 giorni prima. E c'erano tutti. Con onde! Non saprei neanche dirti quanto erano alte!" Poi c'è stata quella salita in testa d'albero... L'esempio della cosa che da casa non puoi neanche immaginare. Ma proviamo lo stesso. Allora sei in barca da diversi giorni ormai. Sei in regata. Hai preso una bella bastonata e nella battaglia ti è rimasta una drizza in testa d'albero. Sei in regata, gli altri davanti spingono come matti, e quindi devi andare, non c'è altra scelta. Non ti piace, non ne hai la minima voglia, hai paura, ma lo devi fare. E lo fai. Almeno Dani, lei lo ha fatto.
A guardare le foto prese dalla barca accompagnatrice Pen Ar Clos ti rendi conto del bel po' di mare che c'era, ma anche del coraggio e della grinta che ci vogliono per fare una roba del genere. E' proprio il commento dell'inviato speciale di Pierre Yves Lautrou, minista confermato anche lui e blogger seguitissimo a chi abbiamo rubato le foto:





Dani è uscita dall'operazione con "lividi e tagli un po' ovunque ma niente di grave"... Niente, niente.
La drizza è un conto. Lo spi strappato su tutta la sua lunghezza un altro. Anche qui rimboccarsi le maniche e trovare una soluzione: in quel caso una riparazione "bruttissima" secondo Dani ma che ha tenuto fino a Madeira.
E poi negli ultimi giorni, rimonta spettacolare! Circa dieci posti saltati in classifica. "Ha fatto tutto il pilota", dice Dani. Ma lo ha potuto fare perché 1. era al posto giusto e 2. perché aveva ancora l'energia a bordo per farlo funzionare (uno dei punti postivi di questa prima tappa). E l'arrivo, la magia dell'arrivo! Alle 8 di mattina, l'euforia di ritrovare gli altri con "questa sensazione di non essere così stanca". Appena una doccia e subito al lavoro per prepararsi al grande salto!

sabato 19 settembre 2009

Il FAN-Club di Dani....

Chi ha avuto la fortuna di poter assistere alla partenza della Transat da La Rochelle, porterà con sé sicuramente il ricordo di una grande allegria, l’emozione palpabile dei concorrenti, e l’immagine di tanta gente - curiosi e tifosi, operatori televisioni e organizzatori tutti, stipati al inverosimile sulle passerelle vicino alle barche. Chi voleva vedere, chi toccare, chi capire e chi, semplicemente faceva il tifo con la sua presenza là…..
in questo contesto non va dimenticato un grazie a tutti i sostenitori di Dani e in particolare ai due fan venute a La Rochelle apposta da Parigi per sostenere Dani nella sua impresa. Infaticabili hanno rallegrato Dani cercando di sollevare la tensione della imminente partenza. Grazie!
Dai Dani, sei forte, SEE U IN BRAZIL!

La pétole dopo il ventone


Grosse pétole (in italiano bonaccia) sulla flotta. Da ieri le velocità sono in caduta libera per tutti e piano piano il gruppo si fa più compatto. Sembra che la nostra Dani sia traendo beneficio della sua posizione più a Est rispetto al resto del gruppo. In due giorni ha colmato parte del suo ritardo: il 17 mattina Superman Lobato era lontano 270 miglia, ieri 246 mg, oggi 212. E' risalita al 29mo posto e ha superato Luca Tosi sul suo Golden Apple of the Sun. Tutte cose buone per il morale!

mercoledì 16 settembre 2009

Un giro in testa

Leggiamo dal sito http://www.transat650.org/:

16.09.09 - 14:28

Info du large :  Daniela dans le mât

Info du large : Daniela dans le mât

Pas de soucis pour l'italienne Daniela Klein qui est monté au mât et en est bien descendue ! Tout va bien à bord de son Pogo 2. Certainement un problème de drisse récalcitrante ou de réa... Il faut dire que cela a dû travailler dans les hauts avec la pression de ses derniers jours.


Niente, niente. Il comunicato dice: "niente problemi per l'italiana Daniela Klein (evviva): è salita in testa d'albero e poi è riuscita a scenderne senza problemi! Va tutto bene a bordo del suo Pogo 2. Probabilmente un problema di drizza recalcitrante o di puleggia... Chiaro che l'albero è stato messo a contribuzione con la pressione di questi ultimi giorni."

Come dire salire su è un conto, scenderne senza farsi male un altro. Specialmente in solitario con un bel po' di mare. Brava Dani!